Acqua: giornata mondiale, calano (-39, 6%) le portate medie dei 4 principali fiumi italiani
ROMA – C’è qualche preoccupazione per il rifornimento idrico, infatti la crisi idrica del 2017 ha ridotto nei quattro principali bacini idrografici italiani -Po, Adige, Arno e Tevere- le portate medie annue che hanno registrato una riduzione media complessiva del 39,6% rispetto alla media del trentennio 1981-2010.
E’ l’Istat a rilevarlo nel quadro di sintesi delle principali statistiche sulle risorse idriche fornito in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, istituita dall’Onu e celebrata ogni anno il 22 marzo.
L’andamento dello Standardized Precipitation Index (SPI) per i quattro principali bacini idrografici, rileva l’Isat, segnala che i mesi di maggiore deficit pluviometrico nel 2017 si sono concentrati nella seconda metà dell’anno, con uno stato sempre ‘estremamente secco’.
L’unica eccezione, aggiunge l’Istituto di Statistica, è rilevata nel mese di dicembre nel bacino del Tevere, che risulta ‘molto secco’.
Ma nel contempo gli italiani non sono assolutamente soddisfatti del costosissimo servizio di erogazione dell’acqua potabile. E Publiacqua a Firenze non fa eccezione. Nel 2017, una famiglia su 10 (10,1%) lamenta irregolarità nel servizio di erogazione dell’acqua nella propria abitazione e circa una su 3 (29,1%) dichiara di non fidarsi a bere l”acqua di rubinetto. Lo rileva l’Istat, che diffonde alcuni dati relativi alla risorsa idrica.
«Nel 2016 – afferma l’Istituto nazionale di statistica – la spesa media mensile delle famiglie per l’acquisto di acqua minerale è pari a 10,75 euro e registra un incremento per il secondo anno consecutivo (+4,7% rispetto al 2015). Parallelamente la spesa media mensile per la fornitura di acqua connessa all’abitazione è di poco superiore, pari a 13,59 euro, l’1,5% in più rispetto al 2015.
Nel 2015 il volume di acqua complessivamente prelevato per uso potabile sul territorio italiano ammonta a 9,49 miliardi di metri cubi. Il 76,3% di questo volume (poco più di sette miliardi di metri cubi) è stato misurato con strumenti, mentre il restante 23,7% è stato stimato dai gestori delle fonti. Tra i 28 Paesi dell”Unione europea l’Italia ha il maggiore prelievo annuo di acqua per uso potabile pro capite, 156 metri cubi per abitante».