Uccide la ex moglie, ferisce il nuovo compagno e si suicida
MASSA CARRARA – Ha sparato alla ex moglie e all’uomo che riteneva essere l’attuale compagno di lei, poi si è suicidato. E’ successo a Marina di Massa intorno all’ora di pranzo. Teatro della sparatoria l’interno del ristorante Laurence, sul lungomare che si affaccia sulle spiagge in queste ore affollatissime.
Marco Loiola, 40 anni, è entrato nel locale armato di pistola e ha sparato a Cristina Biagi da cui era separato, ferendola a morte. Smentito dagli inquirenti il ferimento di due minorenni. Ma il primo a cadere sotto i colpi di Loiano sarebbe stato Salvatore Galdiero, presunto amante dell’ex moglie. Loiano sarebbe arrivato con la pistola in mano in una strada di Marina di Massa. Qui avrebbe incrociato Galdiero, che ha cercato di fuggire in bicicletta, sparandogli contro 5-6 colpi mentre fuggiva in bici. E’ ricoverato all’ospedale di Carrara in gravissime condizioni con ferite al collo, all’addome e agli arti.
L’assassino ha quindi raggiunto il locale, affollato, e ha ucciso la donna. Poi è fuggito in strada e, quando qualcuno gli ha urlato contro «assassino», si è fermato e si è ucciso.
Sembra che l’uomo in passato sia stato in cura presso i servizi psichiatrici del Comune. Forse all’origine del gesto il rifiuto dell’uomo a concedere il divorzio e rendere definitiva la separazione.
Era stato denunciato dalla ex moglie per violenza e minacce almeno due volte negli ultimi 10 giorni. E’ quanto risulta alle forze dell’ ordine riguardo Marco Loiola. L’ultima denuncia è di 10 giorni fa: lei era andata dai carabinieri dopo essere stata picchiata. Analoga denuncia era stata presentata alla polizia. L’uomo deteneva la pistola in maniera irregolare.
«Salutami tanto i miei, saluta tanto la mia mamma». Sono le ultime parole pronunciate da Marco Loiola, prima di suicidarsi, rivolte ad una donna che tentava di fermarlo fuori dal ristorante mentre lui stava puntandosi la pistola contro.
Non ci sono minorenni feriti nella sparatoria. I due figli della coppia separata si trovavano a casa della nonna al momento della tragedia e non invece sul luogo del delitto, come inizialmente era circolato in base alle prime notizie sull’accaduto.