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Sicurezza: in Toscana si chiedono ulteriori poteri, ma il sistema potrebbe essere migliorato fin da subito

Polizia Antiterrorismo

La Regione toscana ha organizzato, insieme a Anci, un convegno al quale hanno partecipato molti amministratori e cosiddetti esperti, nel quale si è fatto il punto della sicurezza nella nostra regione. E come al solito si è parlato di interventi che mirano a fornire contributi ai comuni per progetti locali, di partecipazione dei cittadini alla sicurezza locale, di attribuzione di sempre maggiori poteri ai sindaci, che poi non riescono ad esercitarli compiutamente e debbono ricorrere, al solito, all’intervento decisivo delle forze dell’ordine e dei prefetti, sui quali grava tutto il peso della tutela dell’ordine e della sicurezza.

POLITICA LOCALE – La politica, soprattutto locale e regionale, eccelle in chiacchiere e spese poco produttive, agli altri demanda il compito rischioso e gravoso di realizzare adempimenti e interventi concreti. E dai convegni escono proposte poco produttive, come quella dei gruppi di sorveglianza dei cittadini con Whatsapp, col fine di arginare politicamente le ronde di memoria leghista.

ASSESSORE – L’Assessore Vittorio Bugli ha riassunto gli spunti emersi nel corso dell’incontro: telecamere sempre più intelligenti e interconnesse tra di loro, l’uso di Whatsapp per creare gruppi di sorveglianza passiva tra vicini, rigenerazione urbana contro il degrado dei quartieri per una sicurezza dolce e preventiva (che vorrà dire dolce? In tema di sicurezza ogni tanto occorre la forza, non per nulla si fa riferimento alla Forza pubblica).

Sono questi alcuni degli spunti emersi dai tavoli tematici di #ToscanaSicura, l’iniziativa promossa da Regione e Anci Toscana, a cui hanno partecipato 200 fra amministratori locali, prefetti, ricercatori, rappresentanti di forze dell’ordine, associazioni, categorie economiche e ordini
professionali.

AZIONE DAL BASSO – «Una porta blindata in più non può essere la soluzione – afferma l’assessore regionale alla presidenza Vittorio Bugli – chiudersi indebolisce alla lunga, serve invece un’azione dal basso». In tre anni la Regione ha finanziato con quasi 3,5 milioni di euro sistemi di videosorveglianza in 223 Comuni e 18 Unioni. Con i progetti di innovazione urbana (Piu) la Regione ha finanziato anche 8 diversi interventi in altrettanti Comuni, con un contributo di quasi 44 mln. Sono stati finanziati con quasi 600mila euro a fine 2016 anche cinque progetti speciali sulla sicurezza, a cui si è aggiunto di recente Montecatini.

RIGORE E FERMEZZA – Dal futuro governo «ci aspettiamo quello che abbiamo sempre chiesto, rigore e fermezza soprattutto su coloro che reiterano i loro reati, con la richiesta di ulteriori poteri ai sindaci e più risorse», ha aggiunto Matteo Biffoni, presidente di Anci Toscana- «Abbiamo bisogno che chiunque delinque costantemente, sia italiano o straniero, compiendo quei reati che danno fastidio ai nostri cittadini, venga tolto dalla circolazione, in senso lato ovviamente, attraverso la carcerazione, attraverso gli strumenti che il governo si vorrà dare».

POTERI AI SINDACI – Al governo che verrà, Anci Toscana chiede di «dare ancora ulteriori poteri ai sindaci, sempre nel limite e nel rispetto delle competenze, e risorse: risorse per illuminare, risorse per mettere telecamere, risorse per eventi culturali, per permetterci appunto di essere efficaci».

SICUREZZA URBANA – Tutte osservazioni e richieste legittime, offerte e buoni propositi che debbono poi essere messi in pratica. Mai nessuno che pensi di partire da quello che già esiste, dai poteri che hanno già i sindaci (molti però non li esercitano) in tema di sicurezza urbana, daspo, ordinanze e via dicendo. Se questi strumenti venissero coordinati e collegati alla programmazione fatta a livello provinciale nel tavolo prefettizio, si potrebbero realizzare, come accade però solo in alcune realtà più avanzate e affiatate, evidenti progressi già allo stato attuale. Firenze in parte è una di queste per il collegamento efficace che esiste già da tempo fra prefettura-comune-forze dell’ordine e regione (quest’ultima ha agito bene in tema d’immigrazione e contributi per videosorveglianza ai comuni).

Perfezioniamo questo modello senza attendere risorse e nuove leggi dall’alto. di queste ultime ne abbiamo già abbastanza, pretendiamo che vengano applicate severamente o inasprite, come ha giustamente indicato il sindaco Biffoni, e che anche la magistratura faccia la sua parte non solo nella lotta al terrorismo, ma anche alla delinquenza cosiddetta minore, quella che crea più disagi per i cittadini.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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