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Firenze: debutto fra gli applausi per la «La battaglia di Legnano» di Verdi all’81° Maggio Musicale

Battaglia Legnano 3
Una scena de «La battaglia di Legnano»

FIRENZE – Teatro gremito e pubblico coinvolto e soddisfatto per «La battaglia di Legnano» di Giuseppe Verdi al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, nell’ambito dell’81° festival, con applausi convinti per i protagonisti, in particolare per Vittoria Yeo, dotata e grintosa, molto ben calata nel ruolo di Lida, ma anche per il tenoreGiuseppe Gipali, un Arrigo tecnicamente attrezzato e, come il baritono Giuseppe Altomare (Rolando), senz’altro appassionato. Una vera ovazione ha salutato il Coro preparato da Lorenzo Fratini e l’Orchestra del Maggio diretta da Renato Palumbo, che hanno offerto una prova ammirevole anche in considerazione del fatto che non avevano l’opera in repertorio, anzi, era un debutto per tutti.

«La battaglia di Legnano» difatti, dopo il primo contingente momento di trionfo risorgimentale (la prima fu all’Argentina di Roma il 27 gennaio 1849 e il 9 febbraio fu proclamata la Seconda Repubblica Romana: si può immaginare come i cori – la parte che ora appare più datata – e, in generale, il soggetto così trattato abbiano avuto sul pubblico l’effetto di un fiammifero in una scatola di petardi: scene di delirio al grido di “Viva l’Italia” e bandiere tricolori ovunque, anche sotto forma di fazzolettini in mano alle signore…), è diventata una rarità da festival; le rappresentazioni nel XX e nel XXI secolo si contano sulle punte delle dita e l’unica in assoluto a Firenze è stata al Teatro della Pergola nel lontano 1959, sempre per il Maggio (direttore Vittorio Gui). Eppure «La battaglia di Legnano» (il cui tema è la resistenza della famosa Lega Lombarda contro Federico Barbarossa, sconfitto giustappunto a Legnano nel 1176) merita di essere ascoltata, perché non è un Verdi immaturo (si sente che la Trilogia è dietro l’angolo e non sono pochi i momenti molto interessanti e anche innovativi dal punto di vista musicale), e merita anche di essere vista, con una messinscena gradevole e intelligente come quella proposta dal Maggio con la regia di Marco Tullio Giordana, famosissimo e premiatissimo come sceneggiatore e regista cinematografico, ma appena alla seconda regia d’opera, a 28 anni dalla prima esperienza, Una regia tradizionale, ma non banale, con personaggi principali e masse disposti in modo da evocare la più famosa pittura del Risorgimento, nella suggestiva scenografia di Gianni Carluccio; belli e accurati anche i costumi (a firma di Francesca Livia Sartori ed Elisabetta Antico). Uno spettacolo che cattura e rende bene l’idea di come dovesse sentirsi il pubblico della prima ora e anche di come dovesse sentirsi Verdi mentre scriveva su un tema allora così attuale e che lo toccava nel profondo.

Repliche Venerdì 25 maggio, ore 20 – Domenica 27 maggio, ore 15:30 – Giovedì 31 maggio, ore 20

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino (Piazzale Vittorio Gui) – 81° Festival

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