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Borsa: i mercati minacciano l’Italia, spread a 207, al massimo dal 2017. Indice Mib -1%

MILANO – Lo spread tra Btp e Bund corre verso i 210 punti base. Il differenziale si è ampliato a 207 punti base, aggiornando i massimi da aprile del 2017, con il rendimento del 10 anni del Tesoro che sfiora il 2,50% (2,49%). Non si allenta la tensione su Milano con la Piazza Affari che amplia il calo toccando una flessione dell’1% con il Ftse Mib a 22.541 punti. Si amplia la corrente di vendite sulle banche con lo spread che sfiora i 210 punti. Mps lascia il 4,29%, Mediobanca il 3,4%, Ubi il 3,3%, Bper il 3,1%, Fineco il 3,4%, Intesa il 3,055, Unicredit il 2,48%. Mentre Banco Bpm è finita in asta per eccesso di ribasso.

Come accade normalmente quando va al potere il centrodestra (successe già ai tempi di Berlusconi nel 2011) gli investitori tornano a punire l’Italia. Per loro il governo di garanzia è solo quello di sinistra o centrosiniostra, meglio se con un Capo dello Stato tipo Re Giorgio. Le rassicurazioni all’Europa offerte da Giuseppe Conte, incaricato di formare il governo, hanno garantito una tregua di poche ore rotta ieri dopo che il segretario della Lega Matteo Salvini ha promesso che il governo farà “l’opposto di quello che l’Ue ha minacciato negli ultimi anni”. Proprio mentre dalla Bce arrivava l’invito a stare attenti alla tenuta dei conti pubblici. E sempre ieri il primo test dei mercati all’incarico formale al governo Cinque Stelle-Lega, dopo settimane di negoziati, si è chiuso con uno spread tornato a quota 195, un rendimento del Btp decennale al livello di guardia del 2,4%, una fiammata del differenziale su Spagna e Portogallo a livelli che non si vedevano da anni (100 e 50 punti base rispettivamente) quando fino a poco tempo fa era negativo.
Se preoccupano gli investitori le parole di Salvini e la difesa della scelta a ministro dell’Economia di Paolo Savona, economista molto critico degli attuali assetti e squilibri dell’Eurozona, le istituzioni europee celano a stento la tensione. A partire dalla Bce, reduce dall’esperienza del governo di Tsipras e del braccio di ferro con la Grecia che vide momenti drammatici. Il vicepresidente uscente, Vitor Constancio, avverte che i rischi di contagio dall’Italia non sono completamente eliminati e che la fiammata del rendimento decennale non è cosa enorme, ma certamente uno sviluppo significativo e un potenziale motivo di preoccupazione.

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