Istat occupati record ad aprile: 23 milioni e 200 mila (ma dilaga il precariato)
ROMA – I dati sembrerebbero incoraggianti, ma è la situazione reale del Paese che scoraggia. Soprattutto perchè moltissimi posti di lavoro sono precari, ossia a termine. E questo provoca incertezza. In ogni caso, ad aprile il tasso di disoccupazione resta stabile all’11,2%. Lo rileva l’Istat, spiegando che per effetto degli arrotondamenti la variazione rispetto al mese precedente è corrispondente a zero. «Dopo i livelli massimi della fine del 2014, la disoccupazione è tornata sui livelli della seconda metà del 2012», su cui viaggia ormai già da tempo, spiega l’Istat. Tuttavia la stima delle persone in cerca di occupazione registra un aumento dello 0,6% (+17 mila) su marzo e dello 0,8% (+24 mila) su base annua. Il numero dei disoccupati si attesta così a 2 milioni 912 mila.
Il numero degli occupati ad aprile raggiunge il record storico di 23 milioni e 200 mila. Lo rileva l’Istat, spiegando che si è così superato di 23 mila unità il picco toccato nell’aprile del 2008. Si tratta del livello più alto dall’inizio delle serie storiche, ovvero dal 1977. La composizione dell’occupazione è però cambiate: ora si contano più donne, più anziati ed è nettamente più alta la quota dei tempi determinati, spiega l’Istituto. Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) ad aprile torna a salire, risultando pari al 33,1%, con un rialzo di 0,6 punti percentuali su base mensile. Su base annua invece si registra un calo di 2,5 punti. I livelli pre-crisi restano comunque molto distanti: il tasso attuale è di circa 13 punti più alto.