Trapani, terrorismo: espulso e rimpatriato egiziano, reclutava adepti in carcere
TRAPANI – E’ stato espulso, e rimpatriato, con un volo in partenza dall’aeroporto di Palermo e diretto a Il Cairo Mohamed Mohamed Rao, che era in cella a scontare la condanna correlata alla sua attività di scafista e chiacchierava con i compagni commentando la strage di Natale ai mercatini di Berlino commessa da Ainis Amri. Parlando di quest’ultimo disse: «ha fatto bene a fare quello che ha fatto, perché lui è una vittima». Anche quando ci fu l’attentato terroristico a Londra, il giovane venne intercettato in carcere. Lo si sentiva ridere, dicendo «c’è stata una bella festa».
Mohamed Rao era sotto intercettazione dopo che in carcere si era fatto notare per le sue capacità di arruolare adepti, e le indagini condotte dalla Digos di Trapani hanno fatto scoprire che l’uomo non era un capo religioso ma qualcosa di più: un reclutatore di terroristi. In carcere, a Sciacca prima e a Trapani dopo, era diventato leader di un gruppo fortemente radicalizzato, i cui membri, oltre a praticare un’intensa attività di preghiera, erano soliti arruolare adepti tra i detenuti, sottomettendoli alla loro autorità ed imponendo loro la stretta osservanza dei dettami del Corano.
Si tratta della quarta espulsione anti terrorismo decisa dalla prefettura di Trapani nel giro di pochi mesi. Prima di lui era toccato ad un suo compagno di cella, l’imam tunisino Lamjed Ben Kraiem, arrestato a Trapani nel luglio 2013 e accusato di traffico di armi e droga.