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Borsa: la settimana chiude in negativo (-1,89%), con spread ancora a 269

MILANO – Il segno meno ha dominato la settimana borsistica, a causa di una combinazione di fattori che comprende spread in rialzo a 269 punti, guerra dei dazi e attesa per la fine del quantitative easing della Bce, determina un calo degli indici di Milano con Ftse Mib -1,89% a 21.355 punti (dopo aver toccato -2,1%) e All Share -1,84%.

Il differenziale Bpt-Bund che si allarga penalizza i titoli del settore credito e finanza, con Banco Bpm -4,02%, Unipol -3,38%, Azimut -3,23%, Ubi -2,75%, Poste (assimilato al comparto finanziario per la sua forte presenza nella gestione del risparmio) -2,72%, Bper -2,70%, Unicredit -2,48%, Mediobanca -2,13% e Intesa Sanpaolo -1,22%.

Ma la discesa dei valori colpisce anche i titoli industriali. Cnh cede il 3,58%, Fca il 2,55% e Leonardo il 2,15%. Nell’energia Eni -2,60%, Enel -1,86%. Unico segno più Ferragamo che segna +0,37%, e nel comparto della moda si salva anche Moncler limitando le perdite allo 0,23%.

I segni meno hanno colpito anche altre Borse europee, ma in modo più lieve: Londra -0,30% e Francoforte -0,35%, con Parigi praticamente invariata (+0,03%). Dollaro cambiato a 1,1754 con l’euro (-0,69%) e prezzo del petrolio in lieve calo durante le contrattazioni a Milano.

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