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Firenze, investimento Poderaccio: arrestati dai carabinieri due uomini, accusati di lesioni personali gravissime

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FIRENZE – Un uomo di 65 anni e uno di 36 anni sono stati arrestati dai carabinieri che indagano su quanto avvenuto oggi a Firenze, in via Canova. Si tratta del conducente e del passeggero di una Volvo 960, Amet Remzi, e Mustafa Dehran. Per loro le accuse sono di lesioni personali gravissime. Denunciati, a piede libero, i conducenti delle altre due autovetture coinvolte nell’inseguimento.

Tutto era nato da un inseguimento a folle velocità e speronamento tra tre autovetture guidate da soggetti del campo nomadi del Poderaccio. Un 29enne fiorentino fermo a bordo di uno scooter al semaforo viene investito ed è ora in condizioni gravissime. Due arrestati per lesioni gravissime e altri due denunciati a piede libero. Sono questi i fondamentali di quanto avvenuto nella tarda mattinata di oggi a Firenze. Alla base di tutto presumibilmente una lite di famiglia.

Secondo quanto ricostruito nel dettaglio dai carabinieri, alle 12.20 circa una Lancia Lybra bordeaux condotta da un 44enne di etnia rom, con la moglie seduta a fianco, nel parcheggio del supermercato Esselunga di via Canova ha speronato a marcia indietro, mettendo a rischio l’incolumità dei presenti, una Opel Zafira grigia, condotta da un rom 43enne. In quel frangente anche una Fiat Punto in transito è stata danneggiata dalla Lancia Lybra, e il conducente ha riportato lievi lesioni. Notata la scena, un Maresciallo dell’Arma in servizio alla Sezione di P.G. della Procura della Repubblica di Firenze libero dal servizio, ha cercato di intervenire ma il guidatore della Lancia Lybra è fuggito guadagnando l’uscita, come aveva fatto anche l’Opel Zafira pochi istanti prima (nella circostanza la Lybra stava anche investendo un militare del Nucleo Operativo della Compagnia Oltrarno, lì in servizio antirapina, che gli aveva intimato l’alt).

Una volta che i mezzi si sono immessi in via Canova, i conducenti hanno dato vita a un inseguimento al quale ha preso parte anche una Volvo 960, condotta da un 65enne rom (padre del conducente della Lybra) e con a bordo un nipote 29enne. Dalle immagini del sistema di videosorveglianza urbana si nota che i tre mezzi (Opel Zafira inseguita dalla Volvo 960 e dalla Lancia Lybra) hanno percorso via Canova a velocità folle tentando manovre di speronamento e rischiando anche di investire una persona a bordo di uno scooter, scansatasi provvidenzialmente.

All’altezza dell’incrocio con via Simone Martini la Volvo 960 ha urtato la Opel Zafira mandandola fuori strada (il mezzo si è incendiato, ma il conducente è riuscito ad uscirne prima), mentre la Volvo – a seguito dell’urto – ha ruotato vorticosamente su se stessa andando ad impattare con estrema violenza contro una Hiunday IX20 ed uno scooter Honda SH125, fermi al semaforo, e contro una Volvo V40 che aveva appena svoltato da via Simone Martini immettendosi in Via Canova.

A seguito dell’urto il conducente dello scooter (un 29enne fiorentino residente in zona Legnaia) è stato sbalzato a metri di distanza riportando lesioni gravissime (è ricoverato in condizioni critiche all’ospedale Careggi), mentre i conducenti degli altri mezzi hanno riportato lievi lesioni. Nella circostanza il passeggero della Volvo 960 è sceso dal mezzo, dopo l’impatto, brandendo una mazza da baseball per cercare di andare ad aggredire il conducente della Opel Zafira.

Ricostruita la dinamica, i Carabinieri del Reparto Operativo e della Compagnia Oltrarno hanno proceduto all’arresto del conducente e del passeggero della Volvo 960, Amet Remzi, 65 anni e Mustafa Dehran, 36, accusati di lesioni personali gravissime, e hanno denunciato a piede libero i conducenti delle altre due autovetture coinvolte.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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