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Londra: nel dopo-Brexit sono 350.000 gli italiani trasferiti, difficoltà nel rinnovo dei documenti

La National Gallery di Londra

LONDRA – Un resoconto del Corriere della Sera narra le vicissitudini dei nostri connazionali nel Regno Unito nel dopo-Brexit, che non riescono ad ottenere tempestivamente il rinnovo del passaporto. Quello del consolato italiano è un problema ben noto alla comunità di connazionali che risiede Oltremanica. Ottenere un appuntamento è praticamente impossibile, il centralino non risponde mai, c’è chi denuncia centinaia di chiamate a vuoto per settimane, chi attende inutilmente da mesi di essere ricevuto. In rete circolano petizioni di protesta. Alcuni lanciano l’idea di una manifestazioni in strada sotto gli uffici di Farringdon Street. Qualcun altro minaccia di fare irruzione all’interno per farsi arrestare dalla sicurezza ed essere alla fine ascoltato. Sul web volano gli insulti: «Vergogna!», «fannulloni!», «la solita Italia!». E ci si chiede perché vengano spesi i soldi dei contribuenti per trovarsi di fronte a un simile disservizio.

Il problema sta nei numeri. La comunità italiana negli ultimi anni è aumentata vertiginosamente. Molti giovani italiani cercano lavoro là visto che nell’era di renzi in Italia non c’è spazio per loro. Ormai i connazionali registrati come residenti in Gran Bretagna sono 350 mila: e si stima che ce ne siano altrettanti in via non ufficiale. Siamo la più vasta comunità straniera dopo i polacchi, che sono oltre un milione, e i romeni (senza tener conto di irlandesi e indiani, che spesso hanno il doppio passaporto).

Quella di Londra è quindi la circoscrizione consolare più ampia del mondo, ma è rimasta con lo stesso organico, e per di più, una volta chiusa la sede di Manchester, tutti i residenti in Gran Bretagna fanno riferimento alla capitale. A tutto ciò si aggiunge l’incertezza creata dalla Brexit, con i dubbi sullo status futuro dei cittadini europei: una prospettiva che ha scatenato la corsa ai documenti, tanto che negli ultimi anni le richieste sono quintuplicate.

Il Consolato cerca di correre ai ripari e annuncia che verrà cambiato il sistema informatico del call center e sarà possibile conoscere il tempo di attesa, oppure scegliere di essere richiamati. Inoltre verrà ripristinata l’opzione della prenotazione online: che era stata sospesa dopo che, pare, il sistema era stato hackerato.
L’altro passaggio essenziale è il potenziamento degli organici: il console ha ottenuto l’assunzione di dieci nuovi impiegati, con un contratto di un anno. Tenuto conto che il personale del consolato è di meno di 50 persone, si tratta di un incremento del 20 per cento, il che dovrebbe consentire di smaltire le pratiche in tempi molto più brevi.

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