Skip to main content

Viareggio: le manifestazioni in ricordo della strage del 29 giugno 2009

VIAREGGIO (LUCCA) – Un lungo corteo per le strade di Viareggio (Lucca) conclude la giornata di ricordo per il nono anniversario della strage del 29 giugno 2009, quando da un convoglio merci in transito alle 23.48 alla stazione deragliò e una cisterna carica di gpl si squarciò, sprigionando un’enorme nuvola di gas che subito si incendiò provocando una violentissima esplosione. 32 le vittime: molti erano nelle loro case, andate completamente distrutte in via Ponchielli e in via
Porta Pietrasanta, altri per strada.
Da quella terribile notte sono iniziati per i parenti e i sopravvissuti nove anni di lotte, con il processo di primo grado che ha visto 23 imputati condannati, compresi i vertici delle Ferrovie di allora, e 6 società. Alla stessa ora della strage letti i nomi delle 32 vittime accompagnati dai rintocchi della campana della Casina dei Ricordi.
Nella stessa mattina del 29 giugno al cimitero della Misericordia è stata celebrata una messa dall”arcivescovo di Lucca, monsignor Italo Castellani, chiusa con un commovente abbraccio tra lui e Marco Piagentini, presidente dell’Associazione «Il mondo che vorrei», e che nove anni fa perse la moglie e due dei tre figli e, a sua volta, rimase gravemente ustionato.
Nel pomeriggio, in Comune si è svolto un convegno su giustizia, sicurezza e ambiente, con la presenza del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, del sottosegretario ai Trasporti Armando Siri, dell’ex magistrato Libero Mancuso e del magistrato Claudio Di Ruzza. Presenti anche i rappresentanti di Comitati di molte altre tragedie italiane.
Per tutto il giorno i treni in transito alla stazione di Viareggio hanno emesso lunghi e ripetuti fischi come segno di solidarietà dei ferrovieri per le 32 vittime.

Il sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, chiudendo in via Ponchielli la manifestazioni in ricordo delle 32 vittime della strage ferroviaria, ha affermato: «Quella del 29 giugno 2009 è una
data spartiacque per Viareggio ma che dovrebbe, e deve, segnare un confine per l’Italia intera. L’Italia dei luoghi di lavoro, del trasporto di materiale pericoloso: l’Italia dell’impegno,
l”Italia della solidarietà».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741