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Firenze, morte di Duccio Dini: arrestato non risponde al gip

Il luogo dove morì Duccio Dini, investito durante un inseguimento

FIRENZE – Si è avvalso della facoltà di non rispondere, Antonio Mustafa, uno dei quattro uomini di etnia rom arrestati il 4 luglio nell”ambito delle indagini per la morte di Duccio Dini, il 29enne travolto il 10 giugno scorso da alcune auto impegnate in un’inseguimento per le vie di Firenze. L’uomo, comparso questa mattina davanti al gip Angelo Antonio Pezzuti, si è avvalso, come detto, della facoltà di non rispondere.

«Il mio assistito – ha ricordato il suo legale, avvocato Nicola Muncibì -, aveva già reso dichiarazioni durante le indagini». Antonio Mustafa, arrestato in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere, è accusato di omicidio volontario per la morte di Duccio Dini e del tentato omicidio del 43enne rom vittima dell”inseguimento. Per gli investigatori, Antonio Mustafa era alla guida di una delle due auto che hanno provocato l’incidente in cui è deceduto il 29enne fiorentino. Con lui sono stati arrestati il figlio Remzi Mustafa, Kole Amet e Emin Gani. Altri due uomini di etnia rom erano stati arrestati
in flagranza subito dopo il fatto.

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