Calcio, Parigi: Buffon si presenta al PSG, voglio conquistare la Champions
PARIGI – E’ il giorno di Gianluigi Buffon. L’ex portiere della Juventus in conferenza stampa ha rilasciato le sue prime dichiarazioni da estremo difensore del Paris Saint Germain. «Sono felice e contento di essere con voi. Sento un’energia particolare, non capisco se per l’ambiente, per la magia di Parigi o per l’entusiasmo dei tifosi e della dirigenza. Sento un’energia particolare. E’ stata una sorpresa di inizio maggio, stavo già pianificando il futuro ma dentro di me ho sempre avuto l’ambizione e la speranza che accadesse qualcosa, sentivo di avere qualcosa di importante da dare. E così è stato».
La decisione coraggiosa di rimettersi in gioco, a 40 anni, all’estero, dopo 17 anni di Juventus: «Mi ero creato una comfort zone importante, ma non mi è mai piaciuta questa situazione. Io mi voglio misurare sempre con qualcosa di nuovo. Oggi ho fatto il primo allenamento con i nuovi compagni, sono momenti di ‘disagio’ che mi fanno crescere. Fra qualche mese sarò un portiere migliore perché imparerò tanto. Questa deve essere la vita di una persona come me, voglio conoscere ambienti nuovi, persone nuove e metodi nuovi».
L’obiettivo Champions: «E’ sempre stato un obiettivo mio e del PSG, ma non è un’ossessione. Qua credo di poter crescere come giocatore e come persona e credo che il PSG in campo possa migliorare un altro po’ per ambire a traguardi sempre più importanti. Quando inizia la stagione, però, non puoi pensare di racchiudere tutto nell’obiettivo Champions. Sarebbe da pazzi e qua non lo siamo».
Buffon dovrà giocarsi il posto: «Ho 40 anni ma godo di un ottimo stato di salute e mentale. Per raggiungere grandi risultati c’è bisogno di tutti, dei 25 giocatori e della società. Tutti trovano modo di ritagliarsi uno spazio importante e da protagonisti. Io farò di tutto per mettere in condizione i miei compagni di rendere al massimo. Voglio dimostrare di essere ancora un grande portiere e sono sicuro che lo farò. Quando smetterò? Fino a quest’anno ho giocato anche in Nazionale, questo vuol dire che ero competitivo ai massimi livelli. Non voglio più chiedermi quando smetterò, mi crea una sensazione di negatività di cui non ho bisogno. Voglio giocare fin quando starò bene e fin quando potrò dimostrare di essere fra i migliori. Mi renderò conto quando non sarò più in grado di farlo».