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Migranti: Salvini rivoluziona le regole dell’accoglienza, riorganizza i servizi e riduce i costi

ROMA – Anac e Viminale hanno firmato un’intesa per l’elaborazione di un nuovo capitolato-tipo per gli appalti di beni e servizi nel settore dell’accoglienza migranti. L’obiettivo è rideterminare i servizi essenziali di prima accoglienza e relative prestazioni, calibrandoli sulle diverse tipologie di accoglienza e favorendo una gestione standard e più trasparente. L’Anac fornirà supporto tecnico-giuridico. L’accordo è nato su richiesta del ministro Salvini. Anac aveva già collaborato col Viminale quando ministro era Minniti.

Intanto il Ministro Salvini ha emanato più direttive per riorganizzare i servizi e ridurre i costi dell’accoglienza.

MENSE COMUNI E UNA SOLA RETE DI SERVIZI – Mense comuni, una sola rete di
servizi per più strutture d’accoglienza presenti nello stesso territorio, pulizia degli appartamenti affidata agli stessi migranti, previa fornitura di specifici materiali. La direttiva Salvini ridisegna il sistema d’accoglienza e va ad incidere su diversi aspetti interessando sia i grandi Centri sia
le strutture più piccole inserite nel sistema Sprar. L’elevato numero di richiedenti asilo, che restano nelle strutture in attesa che venga completato l’iter della domanda anche fino a due anni e mezzo con significativi oneri a carico dell’erario, si legge nella direttiva, richiede infatti una rivisitazione del sistema. Un intervento ineludibile che ruota attorno a due parole d’ordine, razionalizzazione e
differenziazione dei servizi deciso anche per rispondere, sottolinea il Viminale, alle raccomandazioni della Corte dei Conti che ha stigmatizzato il ‘diritto di permanenza indistinto nei centri, riconosciuto anche a chi non ha titolo.

ACCOGLIENZA INTEGRATA – Per questo il primo intervento indicato dalla direttiva riguarda l’accoglienza integrata: deve esser riservata esclusivamente ai migranti ospitati nelle strutture di secondo livello e beneficiari di una forma di protezione e non a tutti coloro che sono in prima accoglienza. Vanno poi rideterminati i servizi assistenziali in considerazione del fatto che la maggior parte dei richiedenti asilo sono ospitati in strutture di piccole e medie dimensioni e non nei grandi Centri. Ferme restando condizioni di vita dignitosa tali da garantirne il sostentamento e tutelarne la salute.

SERVIZI DI BASE – La direttiva indica anche quali sono i servizi di base che devono essere garantiti nell’ambito di una corretta e trasparente gestione amministrativa: alloggio, vitto, cura dell’igiene, assistenza generica alla persona, tutela sanitaria, sussidio per le spese giornaliere. Ma ogni prestazione dovrà essere diversificata tenendo conto delle dimensioni della struttura di accoglienza. Il documento indica anche alcuni esempi: la somministrazione dei pasti potrà essere assicurata mediante un sistema di mensa nei centri collettivi, nel caso di grandi Centri, oppure soddisfatta mediante la fornitura di derrate nei casi di ospitalità in appartamenti. Dove potranno essere gli stessi migranti a fare le pulizie, mentre nei Centri più grandi ci sarà un appalto ad hoc.

LIVELLI PRESTAZIONI – La direttiva Salvini, in concreto, individua due livelli di prestazioni: a tutti i richiedenti asilo verranno assicurati i servizi assistenziali di prima accoglienza, mentre gli interventi per favorire l’inclusione sociale saranno riservati esclusivamente ai beneficiari di forme di protezione. Le singole prestazioni saranno rese con modalità diversificate e specificamente individuate, più coerenti con la tipologia di accoglienza. Per le piccole strutture costituite da singole unità abitative situate sullo stesso territorio o in ambiti contigui, al fine di conseguire economie di scala, saranno messi in rete specifici servizi quali, ad esempio, servizi amministrativi, mediazione linguistico-culturale, informazione normativa. In ogni caso saranno adeguatamente tutelate le categorie cosiddette vulnerabili.
Particolare attenzione sarà riservata alla determinazione delle basi d’asta dei servizi, da individuare sulla scorta dei prezzi standard di riferimento stabiliti da centrali di committenza, ovvero indicati dall’Anac nelle proprie delibere.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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