Migranti: Tunisia accoglie i 40 bloccati dal 13 luglio sulla nave Sarost5 al largo di Zarzis
TUNISI – Autorizzeremo per motivi umanitari l’ingresso in Tunisia ai 40 migranti bloccati al largo di Zarzis anche se dovessero rifiutare questa opzione. Queste le parole del premier tunisino Youssef Chahed in parlamento durante l’udienza dedicata al voto di fiducia al nuovo ministro dell’Interno, Hichem Fourati, occasione per il capo del governo per fare il punto della situazione del suo operato.
Il premier Chahed ha anche precisato che i 40 migranti sono stati soccorsi al largo delle acque Maltesi e che la Tunisia si è prodigata per fornire un aiuto medico. Con la decisione delle autorità tunisine di accogliere al porto di Zarzis la nave commerciale Sarost 5 con a bordo 40 migranti, tra cui due donne incinte ed un ferito bisognoso di cure, dovrebbe dunque vedere la fine una vicenda complicata iniziata il 13 luglio scorso. La Sarost 5, nave di rifornimenti che fa capo all’omonima compagnia del gas attiva principalmente in Tunisia, lo scorso 13 luglio aveva infatti soccorso un gruppo di 40 migranti partiti dalla Libia nella zona maltese di ricerche e salvataggio. Ma alla fine
è rimasta al largo delle coste tunisine della città di Zarzis, perché non ha ottenuto l’ok allo sbarco. L’Italia, a quanto si apprende, non ha ricevuto una richiesta di aiuto dalla Sarost, ma è stata solo informata della vicenda dai paesi coinvolti, Tunisia e Malta. A Roma è stato chiesto se avesse delle unità in zona per l’eventuale soccorso, e non un porto, ma la risposta è
stata negativa. A bordo della Sarost ci sono profughi tra i 17 e 36 anni provenienti da Egitto, Bangladesh, Camerun, Senegal, Guinea, Costa d’avorio e Sierra Leone.
«Siamo contenti e sollevati, nonostante il ritardo nella decisione» è la prima dichiarazione del capitano della Sarost 5, Ali Aiji rilanciata dai media locali.