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Pensioni d’oro: Di Maio sospende la guerra. Riprenderà a settembre. Dubbi fra compagni e alleati

Sembra che Giggino di Maio, sempre più impegnato in questa battaglia nella quale, al pari di Boeri, ha messo la faccia, abbia sospeso almeno per agosto l’offensiva contro i pensionati d’oro. Che continua ad offendere chiamandoli parassiti, protetto dall’immunità parlamentare contro eventuali querele.

Il primo annuncio era arrivato il 23 giugno: «Vogliamo finalmente abolire le pensioni d’oro che per legge avranno un tetto di 4/5 mila euro», aveva detto il vicepremier aggiungendo che «quest’estate, per i nababbi a carico dello Stato, sarà diversa». Aveva rilanciato a inizio luglio, dicendo che il disegno di legge era ormai pronto e di «puntare all’ok prima dell’estate». Poi ne aveva parlato più volte nei giorni del taglio per i vitalizi dei deputati, come «prossimo passo» da fare prima possibile. Siamo ormai vicini a Ferragosto, ma sulle pensioni, almeno per il momento, il governo ha alzato il piede dall’acceleratore.

Il ministro Tria ha fatto notare saggiamente che sulla previdenza il punto si farà con la Legge di Bilancio da presentare dopo l’estate: tirare la coperta adesso finirebbe solo per fare confusione. Della manovra, in realtà, si sta già discutendo. Ma le pensioni non sono state citate, né per l’intervento sugli assegni sopra i 4 mila euro né per la cosiddetta quota 100, cioè la possibilità di lasciare il lavoro quando a far 100 è la somma tra età anagrafica e anni di contributi versati.

L’intervento sulle pensioni sopra i 4 mila euro inoltre non piace alla Lega. Alberto Brambilla, consulente del Carroccio in tema previdenziale e possibile successore di Tito Boeri all’Inps quando a febbraio scadrà il suo mandato, lo ha criticato duramente parlando di «clima da Rivoluzione francese». E lanciando una proposta alternativa, in realtà già praticata in passato, quella di un contributo di solidarietà temporaneo a carico delle pensioni più alte.

L’idea alla quale hanno lavorato i tecnici di Di Maio prevede il ricalcolo con il sistema contributivo solo della quota dell’assegno che supera i 4 mila euro netti. Secondo i calcoli della Fondazione Tabula, le persone coinvolte sarebbero circa 100 mila con un taglio medio tra il 10 e il 12%. Il risparmio netto, fino a 600 milioni di euro, sarebbe destinato alle pensioni più basse.

Impazzano i commenti sui giornali e sul web, alcuni sono a favore del giovin signore di Pomigliano altri contro.

Ma Di Maio non si ferma e rilancia, uno spostamento solo di un mese: «La proposta di legge sulle cosiddette pensioni d”oro è pronta e la calendarizzeremo a settembre, perchè tra decreto dignità, decreto motovedette, milleproroghe, decreto ministeri, che sono stati provvedimenti importanti per affrontare il tema dell’immigrazione, del precariato e di altre crisi sociali, non siamo riusciti a portarla avanti nel dibattito parlamentare di questi primi due mesi”. Ma lo faremo da settembre, non solo -aggiunge- per i pensionati d’oro ex manager di Stato, i grandi pensionati che da quattromila euro in su non hanno versato i contributi e prendono pensioni anche di ventimila euro al mese, ma anche per i sindacalisti. Perchè ci sono non pochi privilegi anche per i sindacalisti sulle pensioni. Quindi sarà un provvedimento a 360 gradi che ridarà alle pensioni minime e toglierà
alle pensioni d’oro».

Questo lo stato dell’arte, e crediamo che Di Maio troverà qualche ostacolo anche a settembre per proseguire la sua crociata. Allora si farà viva l’Ue che farà le pulci ai bilanci degli Stati in difficoltà, come l’Italia, e saranno cavoli amari.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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