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Decreto dignità: parlamentari M5S, Sei Toscana lo utilizza per non confermare i lavoratori

FIRENZE – «È inaccettabile che l’azienda Sei Toscana utilizzi il Decreto dignità strumentalmente per giustificare la scelta di non confermare i contratti di decine di lavoratori. Lo scopo del decreto che abbiamo approvato in Parlamento è quello di dare ai lavoratori più diritti, quei diritti che per troppo tempo sono stati loro negati». Lo affermano in una nota i parlamentari toscani M5s in merito al blocco dei contratti interinali annunciata dal gestore dei rifiuti Sei Toscana per il Decreto dignità.
«La pratica dell”esternalizzazione del lavoro con il ricorso a lavoratori in somministrazione – sottolineano i parlamentari in una nota – è proprio la rappresentazione di quella precarietà
che noi abbiamo deciso di combattere con il nostro provvedimento». Gli esponenti M5s respingono «con forza i tentativi di utilizzare una legge che affronta un tema a lungo ignorato per fare una politica di licenziamento indiscriminata.
È bene ricordare che la ragioneria dello Stato ha stimato in 62 mila i posti di lavoro in più che ci saranno per effetto dell’estensione degli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato per gli under 35. I contratti stabili devono tornare la normalità di questo paese dopo il record negativo di
contratti a termine di quest’anno». Per i parlamentari pentastellati, «è il tempo di dare certezze ai lavoratori, permettendo loro di progettare il loro futuro. Noi siamo determinati a batterci perché questo diritto sia garantito a tutti. Il decreto dignità è un primo importante passo per farlo».

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