Consob: il Presidente Nava si è dimesso. Incompatibile il suo impiego alla Ue
MILANO – Si è dimesso il presidente della Consob, Mario Nava, nominato in extremis dal Governo Gentiloni, prima delle elezioni. La maggioranza di governo ne aveva chiesto la testa perché il suo legame con la Commissione Europea, regolato dall’istituto del ‘distacco’, lo rendeva incompatibile con la presidenza della Consob, minandone l’indipendenza. «Nava, in quanto dipendente di un’istituzione sovranazionale, è incompatibile con la presidenza di un’autorità indipendente italiana, il cui ruolo è quello di garantire l’ordinato funzionamento del mercato finanziario nazionale. I poteri estremamente penetranti attribuiti a questa autorità impongono la massima attenzione nell’evitare situazioni di potenziale conflitto di interesse” afferma una nota dei capigruppo di M5S e Lega di Camera e Senato. Segue l’invito a dimettersi “con un gesto di sensibilità istituzionale” necessario a “ristabilire un rapporto di fiducia e di leale collaborazione fra Istituzioni».
Lo scontro scaturisce dal fatto che Nava, funzionario europeo, era arrivato alla Consob in distacco mentre la legge istitutiva dell’authority richiede ai commissari provenienti da pubbliche amministrazioni di mettersi fuori ruolo. Il caso è esploso a fine luglio, quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto alla Consob gli atti per verificarne la regolarità di una nomina fatta dal governo Gentiloni. Che aveva motivato la scelta del distacco triennale, ritenuto non lesivo dell’indipendenza di Nava, con l’esigenza di salvaguardare una casella dirigenziale in Europa. Uno dei soliti trucchi, mal congegnati, della sinistra.