Salvini, migranti: 184 sbarcati a Lampedusa, nuove polemiche con Malta. Conte alle Acli, non è possibile accoglienza indiscriminata
ROMA – Polemiche con Malta dopo lo sbarco a Lampedusa di 184 migranti arrivati – spiega il Viminale – utilizzando piccole imbarcazioni. Secondo il dicastero Malta, per l’ennesima volta, ha scaricato il problema sull’Italia. Il ministero dell’Interno – si apprende – sta lavorando a soluzioni innovative e efficaci per gestire questi arrivi. E, tra le soluzioni che si valutano all’esame degli addetti ai lavoro, ci sono c’è quella di un rimpatrio lampo dei migranti tunisini attraverso voli charter affinché rientrino nel proprio Paese in tempi molto rapidi. A questo proposito, si studia come velocizzare le pratiche di identificazione. «C’è un Paese membro che se ne sta ampiamente fregando dei suoi doveri – attacca Salvini parlando di Malta – con ripetuti casi di molteplici navi, anche in difficoltà in acque maltesi, ignorate o accompagnate verso l’Italia, alla faccia della solidarietà».
Il ministro dell’Interno parla dell’accordo con la Germania sui profughi. «Quello con la Germania – ha sottolineato – che non ho ancora firmato, sarà un accordo a tempo, fino a novembre, a saldo zero, non riguarderà il pregresso e sarà sottoscritto se la Germania ci darà una mano a sostenere il cambio delle regole della missione Sophia, che per colpa del Governo Renzi ha sbarcato in Italia 45mila persone. Pronto a firmare – ha puntualizzato – ma deve essere favorevole a noi. Tra le nuove misure innovative ed efficaci – ha spiegato il ministro – non è da escludere quella di un’identificazione sulle navi, una volta soccorsi i migranti a bordo dei barconi». Secondo l’ipotesi, condivisa anche con il ministro Interno austriaco Herbert Kickl, i migranti verrebbero riaccompagnati direttamente nei paesi di origine laddove ci sono accordi con questi ultimi.
«Con l’accoglienza indiscriminata – sottolinea nel frattempo il premier Giuseppe Conte parlando a un convegno delle Acli – non possiamo risolvere il problema dell’immigrazione, perché noi possiamo assicurare il soccorso, ma non possiamo offrire l’accoglienza indiscriminata. Chi ha diritto deve poter processare domanda di asilo – sottolinea – ma in una prospettiva di gestione dei flussi, chi viene deve potersi integrare. Bisogna uscire dalla logica emergenziale e affrontare il tema in modo strutturale, la logica emergenziale fa male a tutti», conclude.