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Pensioni e vitalizi: Consumatori (Aduc) contro il governo gialloverde, raccontano bufale

Luigi Di Maio e Matteo Salvini

FIRENZE – Severo, quasi spietato giudizio di Aduc (Associazione difesa utenti consumatori) nei confronti dei progetti propalati ai quattro venti, sul taglio dei vitalizi e la riforma delle pensioni, da parte del Governo giallo-verde.

«Cancelleremo la Fornero, tuonava Luigi di Maio, durante la campagna elettorale, Aboliremo la Fornero, gridava Matteo Salvini, durante la campagna elettorale. A leggere il Contratto per il Governo del Cambiamento, sottoscritto da Salvini e Di Maio dopo le elezioni, si legge altra cosa: abolizione degli squilibri della Fornero. Una sottile distinzione. La legge Fornero, prende il nome della ministra al Lavoro e alla Previdenza Sociale, Elsa Fornero (governo Monti), che nel 2011 varò una riforma del sistema pensionistico, che mirava a ridurne la spesa attraverso la predisposizione di una serie di parametri più restrittivi.

Ricordiamo che nel 2017 i pensionati Inps erano 16 milioni, dei quali il 51% è a carico della fiscalità generale, vale a dire che non hanno versato del tutto o in parte i contributi previdenziali, e la loro pensione viene pagata dagli altri pensionati, dai lavoratori e dalle imprese. Il costo delle pensioni Inps ammonta a 251 miliardi di euro. Il Contratto prevede, inoltre, che è possibile accedere alla pensione quando la somma dell’età e degli anni di contributi del lavoratore è almeno pari a 100. Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha dichiarato che la proposta legastellata porterebbe ad un aumento medio di 14 miliardi di euro (tra 8 e 20 miliardi) l’anno, insostenibile per le casse dell’ente, in sostanza salterebbero i conti previdenziali. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo (OCSE), della quale fa parte l’Italia, è sulla stessa linea, aggiungendo che mandare in pensione le persone non significa creare nuovi posti di lavoro.

In aggiunta, il presidente dell’Inps, Boeri, in una recente audizione in Senato a proposito dei vitalizi, ha dichiarato sarebbe paradossale che nel momento in cui si chiede ai parlamentari di avvicinare i propri trattamenti al regime contributivo, si operasse in direzione opposta per altre categorie di lavoratori, concedendo loro uscite anticipate generalizzate, senza alcuna riduzione attuariale e appesantendo di oltre 100 miliardi il debito pensionistico che grava sulle giovani generazioni. Il valore di 100 miliardi si riferisce, evidentemente, a un calcolo pluriennale che, comunque, farebbe saltare il sistema pensionistico Inps. Ricalcolare i vitalizi dei parlamentari porterebbe a un risparmio annuale di 56 milioni, attuare il Contratto di Salvini e Di Maio porta ad una maggiore spesa annuale di 14 miliardi. Naturalmente, nessuno di costoro affronta il problema delle pensioni baby, il cui ricalcolo porterebbe ad un risparmio di 3 miliardi. Il motivo è semplice: i vitalizi riguardano 2700 parlamentari, mediamente ottuagenari, che contano poco in termini elettorali, mentre i pensionati baby sono più di mezzo milione e contano molto in termini elettorali.

Dunque, quale bufala ci stanno raccontando Di Maio e Salvini? Si chiama propaganda elettorale, in vista delle elezioni europee.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc»

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