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Rintracciato e arrestato in Albania dalla Squadra Mobile di Siena

Arezzo: barista finge di essere rapinata. Denunciata con un complice

Rintracciato e arrestato in Albania dalla Squadra Mobile di SienaAREZZO – Credevano di aver oscurato le telecamere per fingere la rapina. Ma non tutto ha funzionato secondo i piani. La squadra mobile di Arezzo ha denunciato a piede libero la responsabile di un bar del centro di Arezzo per simulazione di reato, furto aggravato in concorso e calunnia, insieme con un cittadino bolognese di 43 anni domiciliato ad Arezzo, che è stato deferito per furto aggravato e simulazione di reato in concorso. I due, secondo gli investigatori, avrebbero simulato una rapina nel bar, La presunta rapina si era verificata poco prima dell’alba del 17 ottobre scorso. La donna aveva raccontato ai poliziotti di essere stata aggredita all’interno del bar, di essere stata legata, imbavagliata e rinchiusa nel cucinotto del locale mentre i malviventi, che parlavano con accento dell’Europa dell’Est, dopo aver oscurato con lo spray le telecamere di videosorveglianza, forzavano le slot machine. Agli investigatori la ricostruzione fornita dalla presunta vittima non tornava, anche perché dalla cassa e non era stato rubato nulla. La svolta alle indagini è arrivata grazie alle telecamere di videosorveglianza perché la vernice usata per oscurarle era colata liberando l’obiettivo e rivelando la donna mentre interagiva tranquillamente con il proprio aggressore, aiutandolo a coprire con un paravento le slot machine dalla vista di coloro che fossero passati vicino al bar.

Gli investigatori hanno così identificato il 43enne che avrebbe ammesso di aver pianificato la rapina con la barista, consegnando spontaneamente, durante la perquisizione condotta a suo carico, gli attrezzi usati per lo scasso delle slot. La donna, dal canto suo, ha continuato a dire di essere stata vittima di una violenza e di non aver preso parte alla finta rapina, sostenendo di essere stata minacciata dal 43enne e costretta a
riferire alla polizia che a entrare in azione erano stati dei malviventi con accento dell’Europa dell’Est.

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