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Scuola: le proposte del sindacato Anief per rilanciare l’istruzione

ROMA – Per rilanciare il ruolo di assistenti amministrativi, tecnici, collaboratori scolastici e Dsga (Direttori dei servizi generali e amministrativi), il sindacato della scuola, Anief ha predisposto una serie di emendamenti al disegno di legge sul Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021, finalizzati a valorizzare la categoria che, in assoluto, secondo i dati Aran, percepisce gli stipendi più bassi del pubblico impiego, addirittura in calo rispetto agli ultimi anni.
Il sindacato chiede l‘attivazione di 12 mila posti in organico di diritto per attivare dopo vent’anni i profili di coordinatori di assistenti tecnici ad amministrativi; l’adeguamento dei livelli del personale agli altri profili della PA; corso di formazione per i candidati del 2010, ad una nuova sessione concorsuale per i passaggi verticali; immissione in soprannumero dei facenti funzioni al concorso Dsga con una quota riservata, alla fine della “temporizzazione”.

Sui compensi, i più bassi della PA, il sindacato propone di ripristinare le fasce di posizioni stipendiali del personale scolastico precedenti a quelle indicate nel CCNL Scuola del 4/8/2011”; dire basta alle discriminazioni tra lavoratori di ruolo e precari; per gli stessi motivi, “e` necessario estendere la carta docente e il relativo bonus anche” al personale ATA (personale amministrativo, tecnico e ausiliario), come a quello educativo, oggi entrambi esclusi senza alcun tipo di spiegazione.

Per quanto riguarda, infine, i Dsga, i Direttori dei servizi generali e amministrativi, l’Anief ritiene necessario procedere alla riserva di una percentuale dei posti del nuovo concorso per in soprannumero di chi ha svolto tale funzione a tempo determinato per almeno 36 mesi anche non continuativi su posti vacanti e disponibili. La norma – spiega il sindacato guidato da Marcello Pacifico – “introduce la quota del 30% che doveva essere riservata nella mobilità professionale a seguito dello svolgimento dei corsi di formazione a completamento della valutazione dei passaggi verticali. Il tutto, senza nuovi oneri per la finanza pubblica”.

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