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Arezzo, moldavo ucciso: su Facebook solidarietà a Fredy Pacini. Rossi, Nardella e Bonafé attaccano Salvini

Simona Bonafè

FIRENZE – Sono già oltre 6mila i membri del gruppo facebook «Io sto con Fredy» creato poche ore fa con lo scopo di raccogliere ed organizzare iniziative di solidarietà in favore di Fredy Pacini e della sua famiglia dopo i fatti di Monte San Savino (Arezzo). Tanti anche i messaggi di sostegno all’imprenditore pubblicati sulla pagina personale di Pacini che nelle scorse settimane aveva condiviso anche un post del ministro dell’Interno con una foto di Salvini che tiene in mano un cartello in cui c’è scritto: «Se non vuoi il Crocifisso torna al tuo paese».

Bonafé e Nardella invece se la prendono con Salvini che dovrebbe garantire la sicurezza e non incentivare la giustizia fai da te.

Anche il governatore, Enrico Rossi, attacca Salvini: «C’è un morto e c’è una persona che dichiara di avere subito ben 38 furti. Io penso che sia un fallimento dello Stato non riuscire a fare giustizia e a individuare i responsabili delle rapine. Resto impressionato da un ministro dell’Interno che usa una tragedia per ragioni di consenso, quando invece dovrebbe riflettere e cercare soluzioni ai problemi che sono all’origine di questa tragedia. In generale diffondere l’uso delle armi, come si sta cercando di fare – aggiunge Rossi -, e lasciare intendere che è giusto uccidere chiunque violi un domicilio, è una politica criminale che porterà il Paese alla rovina e aumenterà il numero di morti, comprese le vittime innocenti». Per il governatore, «la giustizia fai da te è incompatibile con il nostro ordinamento. L’unico senso della telefonata di un ministro sarebbe dovuto essere quello dell’ammissione del fallimento dello Stato. Ora toccherà alla magistratura stabilire cosa è accaduto. Non spetta ai politici e ai rappresentanti delle istituzioni stabilire se una difesa è legittima e se e quando è giusto uccidere. Quanto al controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine – conclude Rossi -, il titolare del Viminale, e vicepresidente del Consiglio, smetta di fare i soliti annunci generici e roboanti. Ricordo ancora una volta che le forze dell’ordine in Toscana sono sotto organico di centinaia di unità».

Ma fino a prova contraria le leggi pro delinquenti sono quasi tutte approvate con i voti della sinistra, e anche la magistratura, di manica larga con chi infrange certe norme, dovrebbe fare un attento esame di coscienza, visto che manca la certezza della pena soprattutto per regole processuali che consentono incredibili sconti di pena. Per cui chi delinque viene volentieri in Italia, è accolto a braccia aperte e non rischia quasi nulla.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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