Roma: gli industriali invitano il governo a riequilibrare la manovra, c’è il rischio di una nuova crisi economica
ROMA – Gli industriali tornano a sferzare il governo, invitato a mostrare «buon senso e pragmatismo» e metta mano alla manovra, riequilibrandola. Perché «con il Pil in calo e l’economia in frenata, il rischio» di una recessione «c’è» e lo spettro di una ricaduta nella «crisi» torna ad affacciarsi.
Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, invita Palazzo Chigi a muoversi per dare nuova linfa al Paese. Sul fronte economico, avverte il leader degli industriali intervenuto ad un convegno di Piccola Industria a Bologna, «la situazione è delicata» e, archiviato un terzo trimestre dell’anno con un rallentamento del prodotto interno lordo e una crescita della disoccupazione, «potremmo ritornare alla crisi. I dati ci dicono che ci stiamo avviando ad una fase di decrescita che tutto è tranne che felice: non so chi fa felice questa decrescita, noi no». Per questo, attacca Boccia, «speriamo che il Governo recuperi buon senso e pragmatismo e oltre ai fini elettoralistici del contratto», siglato da Lega e Movimento 5 Stelle «si ponga i fini della crescita che sono fini di interesse nazionale».
Controbatte Di Maio: «è logico che l’economia si fermi se l’ultimo governo del Pd ha fatto una manovra insipida che non aveva alcun investimento». Diversamente, assicura, da quanto disegnato dall’Esecutivo giallo-verde nella manovra in cui ci saranno, tra le altre misure «l’Ires al 15% per tutte le imprese che investono o assumono, sgravi fiscali per Industria 4.0». Il tutto in un quadro internazionale, chiosa il vicepremier, che vedrà l’Italia trattare con l’Ue su manovra e rapporto deficit-Pil al 2% «senza tradire gli italiani».