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Gilet gialli, Francia: oltre 1.500 autovelox messi fuori uso nel corso delle proteste

FRANCIA – Dal notiziario online di Sportello dei diritti ci viene una notizia curiosa ma significativa, che ci dà l’idea come in tutti i Paesi siano contestati i sistemi di controllo automatico della velocità. Che sono considerati strumento di tassazione e quindi presi di mira anche dalla protesta dei gilet gialli in Francia. Dove, dal 17 novembre, primo giorno della mobilitazione, oltre la metà dei 3.275 autovelox automatici in Francia sono stati messi fuori servizio. Una vera e propria ecatombe di apparecchiature elettroniche per la rilevazione delle infrazioni: coperti, rotti, vandalizzati o comunque resi inutilizzabili. Se il Ministero dell’Interno si rifiuta di fornire le cifre, il sito Radars-auto.com garantisce che il 65% delle telecamere fisse per il controllo della velocità siano state interessate. I dati seguenti sono stati registrati dal quotidiano «La Dépêche du Midi», diffuso nella regione Midi-Pirenei e nei dipartimenti di Aude e Alta Garonna. Nel Tarn, 23 radar su 33 sono fuori servizio. Quasi il 67% dei dispositivi. Nel Tarn-et-Garonne: 25 radar non funzionano sul 34 che conta il dipartimento. Nell’Aveyron, 13 dei 19 radar sono etichettati o coperti oggi. Non è molto meglio in Ariège: 8 radar sono stati danneggiati in 11. Cinque dei radar degradati sono stati anche dati alle fiamme la stessa notte da mercoledì a giovedì. Gli Hautes-Pyrénées non sono esclusi: 10 dei 13 radar sono stati vandalizzati. Su 12 radar, 3 sono ora fuori servizio nel Lot ma tutti sono stati danneggiati. La situazione è eccezionale nel Gers. Lì, 21 radar su 22 erano fuori servizio il 13 dicembre. Da allora, quelli di Isle-Jourdain, Gimont e Jegun sono stati rilasciati e riavviati. Per trovare i colpevoli di questo danneggiamento di massa, la polizia ha dispiegato i mezzi principali: videosorveglianza, sondaggi, campioni di DNA … Alla fine di novembre, il Tribunale penale di Tolosa ha condannato tre gilet gialli che avevano incendiato i radar automatici a Saint-Jory, Haute-Garonne e Pompignan, nel Tarn-et-Garonne, tra i tre mesi di prigione e le 105 ore di servizio alla comunità. Anche se le sanzioni per il danneggiamento di questi beni pubblici sono severe, con pene che possono arrivare fino a sette anni di carcere e multe di 100.000 euro, pare che non abbiano scoraggiato i cittadini che hanno così voluto esprimere il loro dissenso di fronte a questa che appare essere una fonte indiretta di tassazione che contribuisce ad esasperare il clima già teso in Francia, sul possibile inasprimento dei carichi fiscali.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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