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Blocco perequazione pensioni: Uil, costa almeno una mensilità netta a partire dal 2011

ROMA – Il blocco dell’indicizzazione delle pensioni stabilito dalla legge di bilancio dopo i due precedenti
interventi dei governi passati costa almeno una mensilità netta ogni anno tra il 2011 e il 2019. Lo sostiene il segretario confederale della Uil Domenico Proietti secondo il quale «con il blocco della perequazione delle pensioni, stabilito dalla Legge di Bilancio, continua la persecuzione nei confronti dei pensionati italiani in atto dal 2011».
Secondo la Uil la perdita per la mancata rivalutazione tra il 2011 e il 2018 è costata 79 euro al mese per una pensione di 1.500 euro lordi che vale fra 3 e 4 volte il trattamento minimo. In totale fanno 1.000 euro annui, con una perdita del 5,32% che «agirà per sempre sul trattamento del pensionato». Considerando anche il blocco stabilito per il 2019, lo stesso pensionato subirà una perdita complessiva pari a 94,62 euro al mese, corrispondente a 1.230 euro annui, vale a dire una mensilità netta in meno ogni anno che, per effetto dei blocchi previsti, sarà destinata a crescere fino al 2021.
Un pensionato che percepiva un trattamento lordo di 1.900 euro al mese nel 2011, tra le 4 e le 5 volte il minimo, ha
subito una perdita del 6,12% a 1.511 euro lordi, pari a un’intera mensilità netta in meno ogni anno per sempre. Per
assegni di taglia più consistente pari a 4mila euro lordi mensili la perdita sarà ancora maggiore, pari al 12,88%
della pensione per circa 6.500 euro lordi, pari a circa 2,5 mensilità nette in meno ogni anno per sempre ed anche in questo caso, per effetto dei blocchi previsti la perdita è destinata ad aumentare.
Dal 2011 ad oggi – ricorda il Sindacato – l’indicizzazione delle pensioni è stata bloccata con due differenti interventi e
una proroga, che hanno modificato in via temporanea la normativa con la quale annualmente si rivalutano le pensioni in relazione all’aumento dell’inflazione. Inoltre, attraverso il Ddl Bilancio 2019 in esame alla Camera, il Governo Conte prevede di attuare un ulteriore blocco triennale fino al 2021. E questo, spiega Proietti, è un prelievo forzoso a discapito di milioni di pensionati a cui bisognerà porre fine. Il segretario confederale della Uil annuncia quindi una battaglia con ogni iniziativa per ripristinare la piena indicizzazione delle pensioni, fino a chiedere un recupero del montante perso in questi anni.

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