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Migranti e sicurezza: Salvini contro Di Maio, Fico e la Chiesa, non arretro di un millimetro

ROMA- Il vicepremier Salvini resta in completo disaccordo con il M5S e la Chiesa in merito alla questione sicurezza e migranti, non arretra di un millimetro e conferma che non parteciperà al vertice di palazzo Chigi con i sindaci, qualora il premier Conte lo convocasse. Dunque sui migranti è scontro aperto nel Governo.

«In Italia non arriva proprio nessuno. Porti chiusi, sbarrati. Giusto che Di Maio parli e che dica il suo pensiero. E va benissimo che parlino pure Fico e Di Battista e che si discuta tra di noi e con il premier Conte, ma in materia di migranti quello che decide sono io». Lo afferma il vicepremier e ministro dell”Interno, Matteo Salvini, in un colloquio con il Messaggero in cui spiega: «Io lavoro per non far partire le donne, i bambini e tutti gli altri dai loro Paesi, e per evitare il rischio che muoiano nel deserto o nel mediterraneo. Non si possono fare concessioni sui principi e il principio è che qui, se non attraverso i corridoi umanitari e in maniera controllata e legale, non entra più nessuno. Questa è la linea e non si cambia»
Salvini difende il dl sicurezza, «capace di rendere più facile il lavoro dei sindaci e più sicura la vita di tutti. All’incontro tra i sindaci ribelli e il premier Giuseppe Conte non parteciperò. Non si può parlare con chi non conosce la materia. Viene tolta l’assistenza sanitaria con questa legge? Ma che bugia! Non è vero proprio. Non si può discutere con chi usa argomenti falsi e ideologici».

E ne ha anche per la Cei e Monsignor Bagnasco, che invita i sindaci all’obiezione di coscienza: «Alla Cei che critica dico: sull’accoglienza abbiamo già dato. E comunque soltanto qualche pretone fa polemica. Vada una mattina in chiesa e vedrà come la pensano i fedeli e anche i parroci. Chi è a contatto con la realtà quotidiana, come lo sono i sindaci, tranne alcuni di sinistra che pensano alla politica e non all’amministrazione delle loro città, sa bene quanto sia sentito, senza razzismo, senza isteria, il problema della sicurezza».

Il leader della Lega esclude la crisi di governo. Con M5S, dichiara, «è una coabitazione che funziona. E sono contento che sia tornato Di Battista dalla sua vacanza, così ci dà una mano. Ognuno dice la sua ma intanto facciamo tante cose insieme, e più di quelli che ci hanno preceduto. Non c’è niente di male – rileva – ad avere qualche opinione diversa, questa è la politica. Non siamo mica in Unione sovietica. Da solo – osserva Salvini – non sarei riuscito a fare quello che stiamo facendo insieme ai 5Stelle».
In merito al taglio agli stipendi dei parlamentari, «quella una priorità? Di priorità ce ne sono almeno 50. Per me il lavoro è la grande priorità. E la prima cosa da fare adesso, quella che poi mi sta a cuore insieme alla legittima difesa, sono i decreti per smantellare la legge Fornero, cioè per restituire e milioni di italiani il diritto alla pensione e al lavoro».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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