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Regione Toscana: deciso il ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto Salvini. Stanziati altri due milioni per l’accoglienza

FIRENZE – La Giunta toscana ha deliberato oggi il ricorso alla Corte costituzionale contro il decreto sicurezza. Oggetto del ricorso, secondo quanto spiegato dal presidente della Regione Enrico Rossi, sono principalmente l’articolo 1, sul permesso di soggiorno per motivi umanitari, e l’articolo 13 della legge, relativo all’anagrafe. Il governatore ha sottolineato che ci coordineremo con tutte le Regioni e i Comuni che ci hanno chiesto di capire cosa stiamo facendo, siamo in contatto. Credo che il numero aumenti. Adesso anche la Basilicata sta ragionando, il Piemonte, la Sardegna, l”Umbria, il Lazio. Si sta creando un movimento davvero ampio.
Nella delibera, ha aggiunto Rossi, «abbiamo detto anche che vogliamo rivolgerci ai Comuni: siamo a disposizione per
consentire anche a loro il ricorso alla Consulta, perché possono farlo attraverso le Regioni, e questo è stabilito per legge. Il ricorso sarà esteso dalla nostra avvocatura, e quindi non spenderemo fuori niente, e inviato entro un mese, e poi sarà la Corte costituzionale che si pronuncerà. Le ragioni del ricorso, ha spiegato Rossi, sono principalmente l’articolo 1 del decreto Salvini, quello dove si elimina la protezione umanitaria, perché pensiamo che questo sia un modo per aumentare il numero degli irregolari e quindi non consentirci di svolgere fino in fondo il nostro ruolo previsto anche dalla Costituzione di assistere in maniera universalistica le persone che sono sul nostro territorio, sia
sotto il profilo delle cure che dell”assistenza sociale essenziale. L’altro articolo, ha detto il governatore, è il 13 che
eliminando l’iscrizione anagrafica rende invisibili queste persone, spariscono, non sappiamo dove cercarle e come poterle assistere. Un medico mi faceva presente ad esempio che non essendo i bambini iscritti all’anagrafe non si possono neppure vaccinare. Ora la Costituzione dice che la salute è un diritto fondamentale che non appartiene, ha specificato la Corte costituzionale, al cittadino ma appartiene alla persona, ed allo stesso è interesse per la collettività in quanto ovviamente tenere in salute ciascuno è un modo per tenere in salute tutti. Se non si sa chi c’è sul territorio è evidente che non sappiamo come assistere«.

Tutto questo, sostiene Rossi, produce un effetto che a nostro avviso è perfino paradossale: una legge che si vuole presentare come legge per la sicurezza, produce più persone sul territorio che sfuggono al controllo. La residenza è
importante che ci sia, c’era anche nella legge del 1999, perché la residenza consente di sapere chi c’è sul territorio. Produce quindi un aumento degli irregolari, togliendo la residenza produce anche un effetto di minore controllo.

Poi aggiunge: «Abbiamo messo in legge di bilancio 2 milioni per il sostegno all’accoglienza in Toscana. La nuova legge che abbiamo fatto sul diritto all’assistenza essenziale – ha aggiunto il governatore – prevede che si impieghino questi due milioni, poi verranno impiegate anche altre risorse. Siamo per sostenere il ruolo dei Comuni: la nostra legge generale prevede che su questi temi siano i Comuni ovviamente a intervenire per primi, però vogliamo anche parlare con le associazioni di volontariato. Nelle prossime settimane lavoreremo a questo – ha concluso – ma anche ad altri temi, non c’è solo questo, ci sono tanti altri problemi nella società toscana che non stiamo affatto dimenticando. Vedo che Salvini mi richiamava a parlare di povertà: facciamolo, lo possiamo fare di più. Noi ci
occupiamo anche così dei toscani».

Speriamo che il Governatore sia di parola e si occupi prima o poi anche di noi toscani, oltre che preoccuparsi di migranti e varia umanità. Quanto al ricorso è quella la strada giusta per opporsi a leggi che si ritengono incostituzionali, non quella di Orlando e De Magistris di non applicarle. Il Governatore sta seguendo una procedura corretta che potrà far chiarezza in materia a vantaggio di tutti, anche degli stessi organi dello Stato.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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