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Femminicidio: concesse attenuanti al responsabile. Dopo la tempesta emotiva la forte delusione

Vescovo

GENOVA – Altra sentenza quanto meno discutibile della magistratura italiana, a favore di uomini che hanno ucciso le compagne. ma si sa, secondo le sinistre e la magistratura associata le sentenze si rispettano. Mi sembra però che in questi ultimi tempi ci sia poco da rispettare anzi… Proprio le associaziioni dei magistrati e gli stessi magistrati dovrebbero fare un bell’esame di coscienza. E la politica, in modo bipartisan intervenirre perché queste, che vengono percepite dalla gente come gravi storture e ingiustizie, non possano più verificarsi. Mettendo un freno alle leggi troppo permissive e alla discrezionalità troppo ampia dei giudici che non subiscono alcun danno in caso d’errore.Tanto paga Pantalone e non chi ha sbagliato, né in termini economici, né in termini di carriera.

E’ di soli pochi giorni fa la sentenza che ha dimezzato la pena su un altro caso di femminicidio. In uno dei passaggi chiave del provvedimento della Corte di assise di appello di Bologna si diceva che una tempesta emotiva determinata dalla gelosia può attenuare la responsabilità di chi uccide. Adesso, a distanza di pochi giorni, arrivano altri giudici, questa volta a Genova, che giustificano in parte un altro femminicidio perché causato da forte delusione. Il pm aveva chiesto una pena di 30 anni per un uomo che aveva ucciso la compagna: la colpì con coltellata al petto dopo aver scoperto che non aveva mantenuto la promessa di lasciare l’amante. Il giudice, per questo, ha concesso le attenuanti generiche e lo ha condannato a 16 anni. Nella motivazione della sentenza si legge che l’uomo ha colpito perché mosso «da un misto di rabbia e di disperazione, profonda delusione e risentimento».

Perfino un esponente del partito, il Pd, che difende sempre a spada tratta i magistrati, visto che alcuni esponenti dell’opposizione al Pd sono stati fatti fuori per via giudiziaria, critica questa pronuncia genovese. «Motivare le attenuanti all”omicida di una donna, Jenny Angela Coello Reyes, in quanto il suo compagno ha colpito perché mosso ‘da un misto di rabbia e di disperazione, profonda delusione e risentimento, è semplicemente incredibile». Lo scrive in un comunicato il senatore del Pd Bruno Astorre, che aggiunge: «E’ buona regola non commentare mai le dinamiche della giustizia, di nessun grado, ma in qualche modo giustificare un uomo che uccide a coltellate la propria compagna – aggiunge – perché deluso e rabbioso per il comportamento di lei, ci porta follemente indietro di 70 anni». Visto che dalle sue parole si trae la conclusione che la giustizia agisce talvolta in modo folle, occorrerebbe che anche il suo partito si adoperasse per porre rimedio.

«Con questa motivazione è stato riesumato il delitto d’onore», ha affermato l’avvocato Giuseppe Maria Gallo che assiste i familiari di Jenny Angela Coello Reyes, uccisa dal marito, commentando le motivazioni della condanna a 16 anni per l’uomo. «Ormai – dice – assistiamo a un orientamento più culturale che giuridico, gli omicidi a sfondo passionale sono inseriti in un circuito di tempesta emotiva». Il legale ha fatto istanza alla procura per impugnare la sentenza ma il pm ha respinto senza fornire motivazione. La magistratura associata tace, per non colpire mai i suoi adepti.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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