Betori: emarginare Dio non ci rende liberi
FIRENZE – «Avere emarginato Dio, la trascendenza, l”ulteriorità, dalla vita personale e sociale nonci ha resi più liberi, come qualcuno vorrebbe farci credere, e anche oggi contestava l’analisi che papa Benedetto ha fatto di questa pervasione di una morale lassista anche all’interno della Chiesa».
Lo ha affermato il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nell’omelia pronunciata alla messa per le persone impegnate in ambito sociale e politico in vista dellaPasqua. «Al contrario – ha osservato – avere emarginato Dio ha creato spazi di arbitrio in cui abbiamo perso il rispetto gli uni degli altri, perfino il rispetto dei bambini, e abbiamo dato spazio a ulteriori disuguaglianze, se vogliamo alle ingiustizie che poi portano alle lacerazioni sociali, alla dimenticanza degli ultimi, alle guerre tra i popoli. Ciò che è in gioco oggi non sono semplicemente assetti politici o assetti economici: è l’essere uomo, cosa significa essere persone umane, uomini e donne insieme in una società. E” una identità che non possiamo pensare diriconquistare se non superiamo i confini di una concezione puramente materialistica, e non ci apriamo invece a una visione che riconosce la finalità trascendente dell’esistenza umana»