Migranti, anche la Spagna corre ai ripari per limitare l’invasione e fa accordi col Marocco
Anche nella cattolicissima Spagna, governata dai socialisti e progressisti, dopo le aperture iniziali si sta ponendo un freno all’arrivo dei migranti. Se n’è accorto perfino il giornale cattolico Avvenire, fiero oppositore di Salvini: le porte aperte di papa Francesco non le vuole nessuno.
Proprio il giornale cattolico, oltre a denigrare la politica salviniana, rivolge l’attenzione anche alla situazione del mediterraneo occidentale, dove da inizio anno sono dimezzate le traversate: solo 450 persone. Più di 2.500 migranti sono bloccati nell’enclave spagnola di Melilla e un nuovo dispositivo della Guardia Civil rileva il battito cardiaco di chi cerca di passare il confine di nascosto per limitare gli arrivi. Se lo avesse fatto l’Italia subito i buonisti nostrani avrebbero gridato al razzismo e sarebbero scesi in piazza per la tutela dei diritti dei migranti, supportati da appelli dei giuristi democratici e interventi della magistratura.
Mentre il primo trimestre del 2019 ha fatto registrare il 13% in meno di arrivi verso l’Europa, secondo gli ultimi dati diffusi dall’agenzia europea Frontex, sono oltre 2.500 i migranti bloccati dal mese di febbraio a Melilla, alla frontiera tra Marocco e Spagna. Il porto dell’enclave spagnola in Marocco è presidiato da un numero maggiore di uomini delle forze dell’ordine, inoltre la Guardia Civil ha messo a punto un nuovo dispositivo capace di rilevare il battito cardiaco di quanti tentano di passare il confine, anche se nascosti.
Anche grazie a questo nuovo sistema sono stati bloccati 2.534 migranti – tra i quali 76 minorenni – poi trasferiti nei centri di prima accoglienza e presi in carico dalle forze dell’ordine spagnole. Nei mesi scorsi è stato trovato un migrante nascosto nel cofano di un’auto mentre a dicembre uno ha rischiato di morire asfissiato, nascondendosi tra due materassi, e a febbraio un altro è stato trovato nel doppiofondo di un’auto.
A marzo, gli attraversamenti irregolari delle frontiere europee, lungo le maggiori rotte migratorie, sono calati del 7% rispetto al mese precedente, soprattutto a causa del calo di arrivi in Spagna. Due migranti su tre a marzo hanno attraversato la rotta del Mediterraneo Orientale, facendo salire del 10% il suo utilizzo. Oltre 3.000 migranti l’hanno percorsa, provenienti soprattutto da Afghanistan e Turchia. Dimezzate invece le presenze sulla rotta del Mediterraneo Occidentale.
Il flusso dal Marocco alla Spagna si è ridotto anche in base ad accordi fra i due Stati, che hanno raggiunto un’intesa per fermare i flussi di migranti irregolari diretti nella penisola iberica. Secondo l’accordo, Salvamento Marítimo – l’organizzazione di soccorso e sicurezza marittima spagnola – potrà far sbarcare nei porti marocchini una parte dei migranti salvati in alto mare. Con questa misura, il governo spagnolo mira a frenare la pressione migratoria nei porti andalusi dove finora venivano trasferite le persone soccorse nel mare di Alboran. La misura potrà essere applicata ai migranti intercettati in operazioni in cui Salvamento Marítimo assisterà le guardie costiere marocchine nella loro area di responsabilità e solo quando il porto più vicino non sia uno spagnolo. L’accordo ha già attirato le critiche delle organizzazioni umanitarie preoccupate che i migranti rimpatriati non vedano garantito il loro diritto a richiedere protezione internazionale, ma soprattutto preoccupate, come in Italia, di veder ridotti i lucrosi traffici legati all’immigrazione.