Prato: la crisi economica non frena l’immigrazione
PRATO – Nonostante la crisi economica che tocca il distretto tessile, non si arresta l’arrivo degli straneri nella città di Prato. Secondo i dati provvisori illustrati nel corso di “Prato allo specchio” – il convegno organizzato venerdì scorso dal Comune per riflettere sui numeri emersi nell’ambito del XV Censimento della popolazione 2011 -, la presenza degli stranieri in città è pari a 28.586 unità, con un incremento di 20.124 unità rispetto al censimento del 2001 e di 27.273 unità rispetto ai dati del censimento del 1991. In sostanza, la popolazione straniera nel 2011 costituisce il 15,37% della popolazione totale.
Un dettaglio significativo, questo, che consente per la prima volta – a distanza di 10 anni dall’ultima rilevazione – di scoprire il volto nuovo di Prato, territorio dinamico e in evoluzione. “Per comprendere la portata di questo cambiamento quasi quotidiano della città – è stato spiegato nel corso del meeting – basti pensare che, secondo quanto risulta all’anagrafe del Comune, nell’arco del 2012 la popolazione pratese è cresciuta di 2.413 persone, pari all’1,28% in più. Si tratta di numeri nuovi, che si affiancano a quelli del censimento e ci possono far capire, fino in fondo, quanto Prato sia una realtà in continuo divenire”.
La città è stata fra le prime a rendere pubblici i risultati provvisori del Censimento generale della popolazione: l’Istat ha permesso la diffusione anticipata dei numeri ai 9 comuni che hanno effettuato il data entry dei questionari cartacei (gli dovranno invece attendere il 2014). Nel frattempo l’Istat, dopo aver sottoposto i dati a procedure di correzione e imputazione delle cifre mancanti, ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 dicembre 2012 la popolazione legale delle varie realtà comunali. “Il censimento è un adempimento di legge fondamentale per disegnare la Prato di domani, per definire gli interventi nel sociale, nel lavoro, nell’istruzione e nella sanità“, ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio Luca Giusti, insieme all’assessore ai Servizi Demografici Anna Lisa Nocentini.
Giusti ha poi illustrato alcuni numeri sulle imprese, dati che dimostrano come anche il mondo imprenditoriale cittadino si stia evolvendo. “Dal 2005 al 2011, le aziende a conduzione italiana sono in calo dell’1,3%, mentre quelle a conduzione straniera sono il 12,5% in più – ha rimarcato il presidente della Camera di Commercio – Un tasso di crescita che è doppio rispetto ad altre città del centro Italia, tra cui Firenze, e che è indice della velocità del cambiamento”. Proprio per questo motivo il censimento dovrà diventare permanente, come ha affermato Bianca Maria Martelli, dirigente dell’ufficio Istat della Toscana e dell’Umbria, “perché a ritmo di 10 anni ogni intervento diventa obsoleto”. “Abbiamo appena voltato pagina – ha detto Martelli – e già ne apriamo un’altra lavorando sull’aggiornamento dei dati delle anagrafi e sul censimento permanente a partire dal 2016”.
Analizzando, nel dettaglio, i risultati provvisori della rilevazione 2011 si scopre che la popolazione totale del Comune di Prato è pari a 185.946, 13.447 unità in più rispetto al censimento del 2001 e 20.239 unità in più rispetto al censimento del 1991. Il numero dei nuclei familiari è 72.841, cioè 9.025 famiglie in più rispetto al 2001 e 17.743 famiglie in più rispetto al 1991. Sono in crescita, in particolare, i nuclei familiari con un unico componente (da 12.470 del 2001 a 18.559, cioè dal 19,5% al 25,5% del totale delle famiglie).
Per quanto riguarda invece la condizione professionale, gli occupati (con riferimento alla popolazione con 15 anni e più) sono 80.824 (il 51,1% della popolazione con 15 anni e più), mentre le persone in cerca di occupazione sono in tutto 9.112 (il 5,74% della popolazione di riferimento), di cui 2.006 in cerca di prima occupazione (1,26% della popolazione di riferimento) e 7.106 disoccupati (il 4,48% della popolazione con 15 anni e più). Il tasso di disoccupazione (persone in cerca di occupazione/forze lavoro, riferito alla popolazione con 15 anni e più) è quindi, al 2011, pari al 10,13%: questo è più alto per i cittadini stranieri, cioè 12,85%, e più basso per i cittadini italiani, cioè 9,54%.
Sul fronte dell’istruzione, le persone con sei o più anni che non sono capaci di leggere e scrivere sono a Prato 2.637, un numero più alto di quello rilevato a livello nazionale nel 2001. I laureati vecchio ordinamento o laurea specialistica (4 o 5 anni di istruzione universitaria) costituiscono infine il 6,07% della popolazione con sei o più anni (il 6,57% degli italiani e il 3,04% degli stranieri). Secondo i dati Istat del censimento 2001 a livello nazionale i laureati (vecchio ordinamento) erano il 6,46%, quindi la percentuale di laureati sulla popolazione di sei anni o più a Prato nel 2011 è inferiore a quella di dieci anni prima a livello nazionale.