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Migranti: armatore Mare Jonio presenta querela contro il Viminale

La nave Mare Jonio al porto di Marsala

ROMA – «Abbiamo querelato il Ministero per la direttiva ad navem». Lo ha annunciato Alessandro Metz, armatore della nave Mare Jonio della Ong Mediterranea, riferendosi alla circolare, inviata a metà aprile dal Viminale, che disponeva di «vigilare affinché il comandante e la proprietà della nave Mare Jonio’ si attenessero alle vigenti normative nazionali ed internazionali in materia di coordinamento delle attività di soccorso in mare e di idoneità tecnica dei mezzi impiegati» per questa attività.

Nella direttiva il ministro sottolineava come questa attività «può determinare rischi di ingresso sul territorio nazionale di soggetti coinvolti in attività terroristiche o comunque pericolosi per l’ordine e la sicurezza pubblica, in quanto trattasi della totalità dei cittadini stranieri privi di documenti di identità e la cui nazionalità è presunta sulla base della rispettive dichiarazioni». La denuncia-querela è stata presentata da Metz alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.

«E’ falso quanto si afferma nella direttiva, che la Mare Ionio nell’ambito di un precedente intervento in acque di responsabilità Sar non italiana, non ha ottemperato alle istruzioni di coordinamento Sar delle autorità estere (libiche, ndr) legittimamente intitolate ai sensi della normativa internazionale», ha detto Metz, che ha presentato la
denuncia alla procura di Roma. «Come è falso che la Mare Ionio abbia richiesto l’assegnazione del porto di sbarco alle autorità italiane in maniera strumentale, dirigendo la navigazione deliberatamente verso le coste italiane – ha proseguito Metz leggendo il testo della direttiva -, anche in assenza di ogni autorizzazione o presupposto di legge al riguardo, nonostante la consapevolezza del comandante (…) che non sussistessero i presupposti per investire le autorità italiane». Metz ritiene infine calunniosa e falsa l’accusa di aver voluto deliberatamente portare i migranti in Italia.

Tenuto conto dei precedenti, altri guai in vista per Salvini.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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