Sea Watch: Guardia di Finanza sequestra la nave, mentre la Ong insiste per far sbarcare i migranti
LAMPEDUSA – «Per i migranti a bordo della Sea Watch 3 auspichiamo una soluzione con autorizzazione allo sbarco e immediata ricollocazione su scala europea, entro la fine della giornata». Lo scrive su twitter la portavoce italiana
della Ong Giorgia Linardi ringraziando le chiese protestanti per aver offerto la disponibilità ad accogliere i migranti.
E anche il comandante della nave, Arturo Centore è tornato a chiedere lo sbarco immediato dei 47 a bordo. «Stanotte dormirò con i naufraghi, per terra, se mi verrà impedito di procedere allo sbarco entro sera. Non é una provocazione – ha detto ai volontari della Ong – ma un atto di solidarietà: non mi capacito di come vengano trattati, sono esseri umani, come me».
La Guardia di Finanza sta procedendo d’iniziativa al sequestro della Sea Watch 3. Secondo quanto si apprende, i militari delle Fiamme Gialle sono da pochi minuti a bordo della nave, ancorata alla fonda a mezzo miglio a sud del
porto di Lampedusa, per un’attività di polizia giudiziaria finalizzata proprio al sequestro. I militari procederanno
inoltre alla denuncia dell’equipaggio all’autorità giudiziaria. Che forse non ne terrà conto, assolverà comandante ed equipaggio e magari procederà a iscrivere nel registro degli indagati Salvini.
«La Sea Watch è una nave fuorilegge: la magistratura faccia come crede, ma il Viminale continua e continuerà a negare lo sbarco». E’ quanto dicono fonti del Viminale dopo il sequestro della nave da parte della Gdf sottolineando che il ministro Salvini «si aspetta provvedimenti nei confronti del comandante della nave, dal quale è lecito
attendersi indicazioni precise su presunti scafisti presenti a bordo». E, prosegue, la vicenda della Sea Watch «conferma una volta di più l’urgenza di approvare il decreto sicurezza bis già nel consiglio dei ministri di domani, per rafforzare gli strumenti del governo per combattere i trafficanti di uomini e chi fa affari con loro». E ancora, si chiede il Viminale: «La difesa dei confini deve essere una decisione della politica, espressione della volontà popolare, o di magistrati e ong straniere?», sottolineando che si tratta di un «tema fondamentale».