Migranti, diminuiscono gli arrivi (e le morti) nel mediterraneo centrale, aumentano verso Grecia e Spagna
ROMA – Anche l’OIM, organizzazione mondiale per l’immigrazione, constata che diminuiscono gli arivi in Europa, ma non calano di molto le morti nel Mediterraneo. Sono diminuiti di un terzo gli arrivi in Europa di migranti via mare, 21.300 dall’inizio dell’anno alla fine di maggio, a fronte di 32.070 nello stesso periodo dello scorso anno.
Dall’inizio del 2019 sono stati 519 i morti in mare contro i 662 dell’anno scorso. Oltre la metà, 321, hanno perso la vita tra le coste dell’Italia e di Malta. I numeri sono dell’Oim, l’agenzia delle Nazioni Unite per le migrazioni. La maggior parte dei migranti e dei rifugiati, l’85%, arriva sulle coste spagnole e greche, il resto in Italia, Malta e Cipro.
Il sostanziale blocco imposto da Salvini, preso di mira da magistratura, sinistre e Ong per il suo braccio di ferro antimigranti, ha spostato i flussi verso la Spagna e la Grecia, tant’è vero che quest’ultimo Paese ha ormai sorpassato la Spagna come destinazione preferita dai migranti che raggiungono l’Europa via Mediterraneo. Il totale di migranti sbarcati in Grecia quest’anno è stato di 10 mila persone, 2.400 delle quali arrivate nel mese di maggio. Dall’inizio dell’anno al 30 aprile sono stati 3.497 quelli arrivati in Grecia via terra attraverso la frontiera con la Turchia. In Spagna sono giunti via mare 7.876 migranti, più di 2.000 via terra attraverso la frontiera con il Marocco. In Italia, solo 1.561 persone sono approdate sulle coste siciliane.
Anche per questo si rafforzano i flussi d’ingresso attraverso la rotta balcanica, come ha sottolineato più volte il Capo della Polizia, prefetto Franco Gabrielli, lanciando anche un allarme sul rientro dei foreign fighters. In effetti alle frontiere con Trieste si registra una moltiplicazione degli arrivi, tanto che perfino la renziana ex presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha chiesto più sorveglianza al ministro Salvini. Anche i buonisti della sinistra, quando vengono toccati i loro interessi e i loro serbatoi elettorali, diventano meno accoglienti rispetto alle masse che invadono il nostro paese. Rimangono soprattutto papa Francesco e il Presidente della camera Roberto Fico a prediligere migranti e rom rispetto al popolo italiano. Comprensibili per il Pontefice, che deve avere una visione universale, non per il Presidente della Camera, che fa quasi rimpiangere la sua predecessora, che difendeva a spada tratta quelle che considerava risorse che arrivavano sui barconi.