Skip to main content

Scuola: nonostante le assunzioni resteranno, a fine estate, circa 170.000 posti da coprire


ANSA/ALESSANDRO DI MEO

ROMA – L’Anief critica le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, secondo il quale «entro il 2023
saranno 100 mila le assunzioni nella scuola». Secondo il sindacato, gia’ oggi i docenti precari della scuola «sono oltre 120 mila, compresi gli oltre 50 mila sul sostegno, ai quali vanno aggiunte alcune decine di migliaia di cattedre libere, ma sempre collocate in organico di fatto perche’ le assegnazioni ai precari risultano allo Stato piu’ convenienti. Tanto e’ vero che l’attuale ministero rischia di essere ricordato per lo scomodo record dei 200 mila supplenti della scuola nominati in una sola estate. Va poi considerata la quota di pensionamenti che quest’anno tra quelli ‘naturali’, derivanti dalla riforma Fornero (circa 25 mila) e da Quota 100 (che dovrebbe fare uscire una quota simile), portera’
fuori servizio altri 50 mila insegnanti. Questo significa che gia’ in questa estate saranno circa 170 mila i posti da coprire. Considerando che le uscite sui pensionamenti risultano confermate per almeno altri due anni, con tanto di finanziamenti per l’anticipo pensionistico con 38 anni di contributi e 62 anni minimi di eta’, attraverso la Legge di Bilancio 2019, significa che gia’ nel 2021 si arrivera’ a una quota di cattedre liberate attorno alle 270 mila unità». «Quando si parla di assunzioni – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – forse il ministro Marco Bussetti
dimentica che dietro ci sono tantissimi professionisti dell’insegnamento, gia’ formati, abilitati e quasi sempre con
lunghe esperienze di docenza alle spalle, che meritano rispetto e considerazione. E allestire concorsi riservati per stabilizzarne solo uno su tre, come si sta facendo ora con il decreto Crescita, oppure avviare una nuova procedura abilitante con queste prospettive, frutto dell’accordo sottoscritto al Miur l’11 giugno scorso, appare la solita operazione da fumo negli occhi. Come sostiene Anief da oltre dieci anni, la strada per l’immissione in ruolo di tanti precari storici e’ legata a doppio filo con la clausola 5 della Direttiva 70/99 UE: la stessa che – conclude
Pacifico – i nostri Governi continuano colpevolmente ad ignorare».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741