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Giornata mondiale del rifugiato: nel 2018 70 milioni di persone in fuga da guerre e persecuzioni. I dati Unhcr

Nel 2018 il numero di persone in fuga da guerre, persecuzioni e conflitti ha superato i 70 milioni. Si tratta del livello piu’ alto registrato dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, in quasi 70 anni di attivita’. I dati raccolti nel rapporto annuale dell’UNHCR Global Trends, pubblicato oggi, mostrano come attualmente siano quasi 70,8 milioni le persone in fuga. La cifra corrisponde al doppio di quella di 20 anni fa, con 2,3 milioni di persone in piu’ rispetto a un anno fa, e a una popolazione di dimensione compresa fra quelle di Thailandia e Turchia.
La cifra di 70,8 milioni e’ stimata per difetto, considerato che la crisi in Venezuela in particolare e’ attualmente riflessa da questo dato solo parzialmente. In tutto, circa 4 milioni di venezuelani, secondo i dati dei paesi che li hanno accolti, hanno lasciato il Paese, rendendo la crisi in atto uno degli esodi forzati recenti di piu’ vasta portata a livello mondiale. Sebbene la maggior parte delle persone in fuga necessiti di protezione internazionale, ad oggi solo circa mezzo milione di queste ha presentato formalmente domanda di asilo.

Nella Giornata mondiale del rifugiato, che ricorre domani 20 giugno, la Comunità di Sant’Egidio invita tutti a
partecipare alla veglia ‘Morire di Speranza’, organizzata insieme alle altre associazioni impegnate nell’accoglienza e nell’integrazione delle persone fuggite da guerre o da situazioni insostenibili nei loro Paesi. A Roma, nella basilica di Santa Maria in Trastevere, ma anche in altre città italiane ed europee, verranno ricordate le oltre 38 mila persone morte, dal 1988 in poi, nel mare Mediterraneo o nelle altre rotte, via terra, dell’immigrazione verso l’Europa.

A partire dalle 17.30, nel portico di Santa Maria in Trastevere, verranno illustrate alcune proposte sull’immigrazione come la necessità di nuovi corridoi umanitari (modello che funziona e che ha fatto giungere finora in Europa oltre 2.500 persone), di un maggiore impegno nel reinsediamento dai paesi in cui si trovano attualmente i profughi, di vie legali di ingresso anche per motivi di lavoro.

La Farnesina fa conoscere che in Italia sono stati accolti 130mila rifugiati e nell’ultimo anno vi sono state 700 evacuazioni umanitarie dalla Libia verso il nostro paese. Lo sottolinea Luigi Maria Vignali, direttore generale per gli Italiani all’estero e le Politiche migratorie del ministero degli Esteri, intervenuto a Roma alla presentazione del rapporto Global Trends 2018 dell’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati. L’Italia, continua il diplomatico, «ha stanziato fondi specifici a sostegno dell’azione dell’Unhcr in Libia, in Niger, si sta preparando a farlo in Tunisia, lo fa in Etiopia ed Egitto». Vignali ha poi sottolineato l’importanza dell’esperienza dei corridoi umanitari portata avanti con la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e la Tavola valdese. «È il momento – ha
rimarcato – di pensare a corridoi umanitari europei».

Da Salvini un pensiero ai rifugiati e a Sea Watch: «Viva i rifugiati veri, che non sono nemmeno il 10 per cento di quelli che arrivano. Per tutti gli altri non c’è spazio. E un saluto a Sea Wacth che se ne frega delle leggi», afferma il vice premier e ministro dell’Interno.


Ezzelino da Montepulico


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