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Scuola: recuperare il Gap degli stipendi con il resto d’Europa, lo chiede Anief

ROMA – «L’applicazione dell’indennita’ di vacanza contrattuale piu’ i 100 euro promessi a conclusione del vago accordo di Palazzo Chigi del 24 aprile scorso non bastano a far recuperare il gap rispetto agli altri Paesi avanzati, dove mediamente si guadagna il doppio. Ecco perche’ Anief invita tutti i lavoratori interessati a presentare ricorso al giudice del lavoro, al fine di adeguare l’indice al tasso IPCA reale e non aggiornato dal settembre 2015». Cosi’ Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, commentando le parole del ministro dell’Istruzione sulla necessita’ di aumentare i compensi assegnati agli insegnanti.
Per Anief, «la domanda sorge spontanea: ma il ministro dell’Istruzione lo sa cosa occorre per recuperare la perdita del potere d’acquisto degli stipendi del comparto scuola? Come si possono pareggiare gli 8 punti di ritardo stipendiale rispetto all’inflazione, accumulati tra il 2007 e il 2015, con i lavoratori di ruolo che continuano pure ad avere la carriera penalizzata dalla mancata intera valutazione dei periodi di precariato, se poi nel DEF non c’e’ traccia di questi finanziamenti? Anief ha di recente indicato al Miur – spiega il sindacato – la strada da intraprendere: collocare sugli stipendi tutti i risparmi di spesa gia’ destinati dalla legge alla carriera degli insegnanti, in modo
da garantire almeno 200 euro di aumento.Andando in tal modo a coprire i finanziamenti del prossimo triennio – prosegue -, valorizzando pure al massimo il ruolo professionale del corpo docente, ma anche predisponendo il
passaggio di livello funzionale del personale Ata, previsto per legge ma mai adottato. Ricordiamo – continua Anief – che dopo l’introduzione di una prima tranche, risalente allo scorso mese di aprile, quando furono aggiunti in busta paga dai 3,90 euro del collaboratore scolastico ai 5,60 euro di un docente delle superiori, l’accreditamento degli
arretrati, sotto forma di conguaglio, dell’elemento perequativo nello stipendio del mese di maggio 2019, l’adozione a giugno dell’indennita’ di vacanza contrattuale, l’introduzione a luglio di aumenti tra i 6 e gli 11 euro, gli stipendi rimangono molto ma molto al di sotto di quelli oltre confine. Nel frattempo il sindacato continua a chiedere al
giudice il conferimento dell’indennita’ di vacanza contrattuale nel periodo 2015-2018, al fine di recuperare almeno il 50% del tasso Ipca che dal settembre 2015 continua a non essere aggiornato, anche dopo l’applicazione dell’indennita’ dallo scorso mese di aprile e quella del prossimo mese».

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