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Lampedusa: la capitana Carola chiede scusa ai finanzieri, non voleva travolgerli. Già inizia la strategia di difesa

LAMPEDUSA – La capitana Carola, idolo nuovo delle sinistre e delle Ong, osannata dai vari Zingaretti, Orfini, Delrio e Fratoianni, parlando con il suo legale, stando agli arresti domiciliari, ha forse finalmente compreso la gravità del suo comportamento e, probabilmente su consiglio dell’avvocato, fa marcia indietro rispetto all’atteggiamento mantenuto finora. Chiede scusa ai militari, sostenendo che non era sua intenzione schiacciare l’imbarcazione della Guardia di finanza contro la banchina. Ma si tratta forse di un pentimento tardivo, pur considerando la benevolenza finora dimostrata dall’Autorità giudiziaria nei confronti delle Ong.

Arrivano le scuse della Comandante della Sea watch Carola Rackete alla Guardia di Finanza, dopo quanto accaduto la notte scorsa sulla banchina del porto di Lampedusa, quando una motovedetta delle Fiamme gialle ha rischiato di essere schiacciata dalla nave che stava entrando in porto sfidando il divieto. «Vi chiedo scusa, ma non era assolutamente nelle mie intenzioni venirvi addosso», ha detto la ragazza, come apprende l’Adnkronos, al suo arrivo nella caserma della Finanza di Lampedusa dove è stata portata dopo l’arresto in flagranza di reato. «La mia intenzione era quella di completare la mia missione, non certo di speronarvi». E ha spiegato di avere agito così perché ha seguito «l’addestramento che ha avuto per le manovre per entrare in porto» con quella nave da 600 tonnellate. Giustificazioni a proprio uso e consumo, per precostituire la strategia della sua difesa davanti ai magistrati. L’opinione pubblica buonista (sinistre, Gino Strada, padre Zanotelli) l’ha già assolta, la colpa è sempre e solo di Salvini.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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