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Carabiniere ucciso: il dolore dei parenti, le indagini, gli onori delle volanti della Polizia (video)

ROMA – Straziata dalle lacrime fuori dalla camera mortuaria del Santo Spirito a Roma, come riporta Ansa, la moglie del carabiniere si sfoga così: “Me l’hanno ammazzato”. Un amico racconta: “Lei viveva per lui, è una tragedia”. Un fratello della vittima commenta: “Ancora non ci posso credere”.

Su Facebook si sfoga anche un cugino del brigadiere ucciso: “Bastardi maledetti…vi ammazzo“, si legge nel post ripreso da Ansa. Molti i messaggi di condoglianze alla famiglia pubblicati in queste ore sui social. “Onore a questo uomo che semplicemente faceva il suo lavoro” scrive qualcuno. “Non ci sono parole..” aggiunge un altro.

Quattro persone ascoltate in caserma
Almeno quattro persone, secondo Ansa, si trovano in caserma per essere ascoltate dai carabinieri del nucleo investigativo di Roma nell’ambito delle indagini sulla morte del carabiniere di Roma. Nel frattempo, secondo quanto riporta La Repubblica, i carabinieri avrebbero sequestrato uno zaino in un hotel di lusso dove erano stati prelevati due indagati. I due avevano una stanza all’hotel LeMeridien Visconti di via Cesi, sempre in Prati, non lontano dal luogo in cui è stato ucciso il brigadiere. Continuano intanto i controlli a tappeto per risalire ai due nordafricani, mentre anche due cittadini americani sono fortemente sospettati di aver avuto un ruolo nel furto di un borsello
a piazza Mastai e poi nell’omicidio del militare dell’Arma. La coppia era stata sorpresa questa mattina presto in un albergo vicinissimo al luogo del delitto. A breve i due ragazzi di nazionalità statunitense verranno interrogati dai magistrati.

La ricostruzione del furto e dell’omicidio
Secondo la ricostruzione dei fatti riportata da Il Messaggero, la donna è stata borseggiata verso sera in una strada centrale e, subito dopo, ha chiamato il proprio telefonino per cercare di recuperare almeno la borsa con i documenti e le chiavi di casa. A rispondere sono stati proprio i due malviventi, che avrebbero tentato di estorcere alla donna un po’ di soldi. All’appuntamento fissato dai due poco lontano dal luogo del borseggio, la vittima è però andata accompagnata dai Carabinieri.

L’uomo sarebbe stato ucciso per cento euro, come riporta Ansa, la cifra chiesta in cambio della restituzione della borsa. Quello che in gergo si chiama cavallo di ritorno. Una volta iniziato lo scambio, i militari sono intervenuti per tentare di bloccare i due nordafricani, probabilmente magrebini. Ne è nata una colluttazione e uno dei malviventi, per tentare la fuga, ha estratto un coltello colpendo più volte uno dei due carabinieri (almeno otto i fendenti, uno dei quali vicino al cuore). Il vicebrigadiere si è accasciato a terra, mentre il collega, anch’egli ferito, tentava inutilmente di fermare i banditi. Altre pattuglie e un’ambulanza sono immediatamente intervenuti sul posto. Trasportato d’urgenza all’ospedale Santo Spirito, il carabiniere è morto poco dopo il ricovero.

Le parole dei colleghi e degli amici:
“Mario era un ragazzo d’oro, non si è mai risparmiato dal lavoro” racconta il comandante della stazione di Piazza Farnese Sandro Ottaviani, come riporta Ansa. “Era un punto di riferimento per l’intero quartiere dove ha sempre aiutato tutti. Era un volontario per l’ordine dei Cavalieri di Marta dove faceva il barelliere e accompagnava i malati a Lourdes e a Loreto. Tutti i martedì andava alla stazione Termini per dar da mangiare ai bisognosi“. Una persona ironica, sempre sorridente e disponibile raccontano alcuni suoi amici. “Con tanti sacrifici stava progettando di costruire una casa a Somma Vesuviana, vicino alla madre e al resto dei familiari, a cui era molto legato”. Tornato 10 giorni fa dal viaggio di nozze in Madagascar, Mario Brega Cerciello si era sposato 43 giorni fa e aveva appena compiuto 35 anni. Suo padre era morto 10 anni fa, sua madre è una casalinga, ha un fratello di 31 anni e una sorella di 19.

Il racconto del collega sopravvissuto
Il carabiniere che era di pattuglia insieme al vice brigadiere ucciso ha raccontato come sono andate le cose. Come riporta Adnkronos, tutto sarebbe iniziato “con un borseggio a piazza Mastai, la vittima viene derubata di borsello e cellulare, denuncia il furto ai carabinieri dopo aver chiamato il suo cellulare rubato dai due magrebini. Al telefono i ladri gli avevano dato appuntamento vicino a piazza Cavour per la restituzione in cambio di una somma di denaro”.

L’identikit dell’assassino
Il Messaggero ha diffuso l’identikit dell’assassino del carabiniere: origini nordafricane, capelli scuri con le meches, alto circa un metro e ottanta, con una felpa nera. Gli investigatori stanno recuperando le immagini di tutte le telecamere della zona per riuscire a dare anche un volto ai due uomini ricercati.

Gli onori delle volanti (video sopra)

Le volanti della Polizia hanno onorato a loro modo il collega caduto nell’adempimento del dovere riunendosi e salutando con le loro sirene il sacrificio del carabiniere, un omaggio a tutti coloro che, appartenenti alle Forze della sicurezza, rischiano fino al sacrificio della vita per tutelare la nostra incolumità. Ma questo gesto significativo coistituisce anche un monito per tutti coloro, politici, magistrati, esponenti della cultura, cittadini, sembrano voler tutelare più i delinquenti che i tutori dell’ordine. Molte leggi, sentenze, affermazioni, proclami vanno proprio in questo senso. E’ giunto il momento di riflettere.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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