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Saldi estivi: andamento a rilento, solo il 43% dei consumatori ne ha approfittato

ROMA – I numeri sulle vendite, a tre settimane dall’inizio dei saldi estivi, confermano quello che si vede per le strade: negozi semivuoti, pochi curiosi e nessuna coda davanti alle saracinesche. Non solo nelle grandi città. Il calo dell’interesse degli italiani è stato sensibile: il 43% ha approfittato delle vendite di fine stagione e ha comprato almeno un prodotto. Ma lo scontrino è più leggero: 146 euro il valore medio della spesa, da Nord a Sud, isole comprese. È quanto emerge da uno studio Confesercenti-Swg realizzato dal 6 al 24 luglio anticipato dall’Adnkronos, secondo il quale il 57 per cento degli italiani non ha ancora fatto acquisti, il 48 per cento (1 consumatore su 2) ha investito per i saldi meno di 100 euro, il 31 per cento (uno su tre) tra i 101 e i 250 euro mentre solo l’8 per cento ha speso tra i 250 e i 500 euro per portarsi a casa l’occasione.

Il 40 per cento dei consumatori si è affidato al negozio di vicinato – in base alla ricerca Confesercenti Swg – il 38 per cento ha preferito il centro commerciale mentre il 22 per cento ha fatto acquisti online (lo scorso anno era il 15 per cento). “I negozi storici e quelli di vicinato subiscono la concorrenza dell’e-commerce e delle grandi catene che fanno sconti tutto l’anno. Per fronteggiare la situazione serve l’aiuto della politica – avverte il presidente Fismo Confesercenti Moda –. Le Regioni devono rivedere le date, posticipare l’inizio dei saldi, altrimenti sarà un bagno di sangue. Per colpa della crisi, ogni giorno in Italia chiudono 14 negozi. E chiudono battenti anche i fornitori. Ma così non vedo prospettiva, dovremmo dire addio al Made in Italy. Per questo motivo, Confesercenti ha chiesto al governo Conte un tavolo speciale per il rilancio del commercio. Dal 2011 ad oggi sono spariti 32mila negozi, non solo di moda, e abbiamo perso 60 miliardi di spesa delle famiglie”

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