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Governo: settanta giorni ad alta tensione, poi forse si capiranno i futuri scenari

Luigi Di Maio, Matteo Salvini, Giuseppe Conte

ROMA – Dopo le facezie e i commenti sul ministro dell’interno che fa il dj sulla spiaggia, contornato da ballerine mezze nude (da ex prefetto preferisco non commentare) le prospettive prossime della politica ci dicono che sono molti e importanti gli appuntamenti da segnare in agenda per capire se il governo regge e quali novità ci attendono in materia di gestione dei migranti, infrastrutture, tasse e non solo.

Decreto sicurezza bis
Si parte lunedì5 agosto: a mezzogiorno in Senato. L’aula è chiamata a dire l’ultima parola sulla conversione in legge del decreto sicurezza bis. La maggioranza, già risicata, sconta i malumori di una mezza dozzina di esponenti 5 stelle. Per compattarla, il governo potrebbe ricorrere alla fiducia. O la va o la spacca, insomma, ma l’assenza di qualche esponente delle opposizioni aiuterebbe a scongiurare la crisi, che nessuno o quasi vuole davvero. Anche se l’Esecutivo va avanti con scene da “separati in casa”. Lo dimostra la nuova, doppia convocazione parallela delle parti sociali in vista della manovra economica. Sindacati e imprenditori saranno a palazzo Chigi con il premier Conte lunedì pomeriggio, al Viminale con Salvini martedì mattina.

Tav
Entro il mercoledì successivo arriverà il redde rationem politico sull’Alta velocità Torino Lione. Scontato il via libera all’opera, ormai, resta da capire quali equilibri e quali maggioranze si registreranno in Senato sulle diverse mozioni: quella No Tav dei 5 stelle, quelle a favore presentate dai gruppi di minoranza

Se supera lo scoglio del 7 agosto, se non si è aperta la crisi, la politica conti uerà ad esibirsi, come ha fatto finora, su tv, social e giornali almeno fino all’inizio di settembre. Lunedì 9 infatti arriva in aula alla Camera la riforma costituzionale che riduce di un terzo il numero di deputati e senatori. Si tratta dell’ultimo passaggio parlamentare, poi bisognerà aspettare tre mesi per capire se qualcuno chiederà il referendum in materia. Un voto sul ministro Salvini l’ha già chiesto il PD, con la mozione di sfiducia al ministro dell’interno che sarà discussa a Montecitorio nel pomeriggio del 12 settembre.

Nel frattempo il lavoro sulla manovra economica sarà davvero entrato nel vivo. Entro il 27 settembre, il governo deve presentare alla Camere la nota di aggiornamento al DEF. E per metà ottobre, dovrà inviare a Bruxelles il progetto della legge di bilancio per il 2020. Settanta giorni ad alta tensione, insomma, per capire dove va il governo. E soprattutto cosa devono aspettarsi gli italiani.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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