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Pubblico impiego: quota 100 rischia di svuotare i Comuni entro la fine dell’anno, 100.000 pensionamenti

ROMA – Quota 100 svuoterà entro fine anno molti uffici dei Comuni in tutt’Italia. Nel giro di pochi mesi, insomma, le amministrazioni comunali italiane rischiano di trovarsi con migliaia di scrivanie vuote. Alle carenze d’organico attuali, visto che da anni il turn over è ancora rigorosamente bloccato, si aggiungeranno i vuoti già previsti dagli enti locali e dall’Inps. Le domande presentate fino al 31 luglio sono più di 52 mila e nel 19 per cento dei casi è già arrivata l’approvazione. Nei prossimi mesi, secondo le stime fatte dai sindacati, le richieste si moltiplicheranno e i lavoratori in lizza per lasciare il proprio ufficio saranno più di 100 mila. Forse addirittura 120 mila.

«Ai 100 mila che usufruiranno dei nuovi limiti previsti da Quota 100 – sottolinea Federico Bozzanca, segretario nazionale della Funziona pubblica Cgil – bisognerà sommare tutti quelli che invece hanno già raggiunto i requisiti secondo i parametri della legge Fornero».

E neppure si può sperare in un rapido ricambio tramite i concorsi, dice Nicola Foccillo, segretario confederale dalla Uil: «Non dimentichiamo che il blocco delle assunzioni è ancora in vigore fino a novembre. Per il momento solo i Comuni e le scuole possono bandire i concorsi».

«Già da due anni sappiamo che nell’arco del quinquennio in corso ben 500 mila dipendenti pubblici andranno in pensione – ricorda Foccillo – Circa 200 mila hanno già lasciato il lavoro e gli altri andranno via prossimamente. Questa è una previsione legata ai limiti d’età previsti dalla legge precedente, dunque con le soglie previste da Quota 100 la situazione rischia di aggravarsi pesantemente». Nelle sedi centrali degli enti pubblici, dai ministeri fino alle sedi principali delle agenzie, si prevede un terremoto. «Negli uffici romani, da qui alla fine del 2019, circa 45 mila persone raggiungeranno il traguardo della pensione – aggiunge Maurizio Petriccioli, segretario generale Cisl-Fp – Per risolvere questa emergenza bisogna stabilizzare subito i precari della pubblica amministrazione, utilizzando le graduatorie già stilate e chiamando in servizio chi è idoneo».


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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