Skip to main content

Migranti: prete no global d’accordo con Salvini, aiutarli a casa loro

Mentre viene contestato in ogni parte d’Italia, Matteo Salvini trova un alleato insperato in un rappresentante di quella Chiesa che, soprattutto attraverso le sue gerarchie, resta una delle istituzioni più critiche nei confronti del Capitano, soprattutto sul tema dei migranti.

Don Vitaliano Della Sala, il prete barricadero, che esercita le sue funzioni sacerdotali nella chiesa di Capocastello, borgo di Mercogliano in provincia di Avellino, illustra all’AdnKronos la sua ricetta sul fronte immigrazione, e le sue ricette non divergono moltissimo da quelle di Salvini. Il prete scomodo vorrebbe partire dall’abolizione della Bossi-Finiche ha finito “solo per creare clandestinità”, confrontarsi con l’Europa, ma anche rivedere il concetto di “aiutiamoli a casa loro”, non in salsa leghista, ma nel senso di liberare l’Africa e rendere autonome quelle nazioni. Sullo sfondo c’èla vicenda Open Arms. “Ormai è una storia a cui assistiamo da tempo – dichiara – A me sembra che non ci sia la voglia di risolvere il problema, non che prima lo facessero, ma almeno mettevano in campo un po’ di umanità per far sbarcare le persone. Qui invece si gioca sulla pelle delle persone, di poveretti che già hanno sofferto e subito, per problemi semplicemente elettorali e politici. E il peggio che la politica possa tirar fuori in questo Ferragosto”.

A far da cornice c’è anche la crisi di governo, con i 5 Stelle che sembrano stiano cambiando idea sugli sbarchi. Se prima erano fermamente contrari, ora la loro posizione si sta addolcendo. “Da un lato fa piacere, dall’altro è triste constatare che si cambi idea politica su un argomento così delicato solo perché non si va più d’accordo con il proprio alleato – spiega don Vitaliano – Mi sembra che in tutto il panorama politico, perché Salvini ne è solo una parte, ci sia tanta approssimazione e non ci sia voglia di affrontare e risolvere il problema. Le soluzioni ovviamente ci sono, ma l’Italia non fa nemmeno pressione sull’Europa. Anzi ho la sensazione che a qualche politico faccia piacere che questa emergenza duri, guai a risolverla altrimenti finisce questa crociata inutile contro gli immigrati”.

“L’accoglienza è il minimo che possiamo fare – precisa. La Lega tanto tempo fa diceva una cosa saggia: aiutiamoli a casa loro. Certo, detta solo per togliersi un problema, è una frase scadente, ma se fosse veramente così cioè, se l’Europa cominciasse concretamente ad aiutarlia casa loro, iniziando col tirarsi fuori dall’Africa, lasciando che quelle nazioni si sviluppino democraticamente, ci sarebbe almeno un tentativo nel risolvere il problema. Invece mi sembra a nessuno interessi risolverlo veramente, altrimenti si perderebbe un cavallo dibattaglia di una politica da quattro soldi. I governi europei hanno gli strumenti per cominciare a risolvere veramente a casa loro i problemi, evitando le partenze”.

Anche sul territorio italiano, però, c’è molto da fare e il primo passo deve essere l’abolizione della Bossi-Fini, definita da don Vitaliano come “una delle cause di questo aumento di clandestinità. Bisogna rimettere in piedi le quote di migranti che possono far domanda nel loro Paese per venire qua. Sarebbe tutto più controllato e legale”. “La clandestinità, in fondo, l’ha creata la Bossi-Fini e oggi capiamo perché: in questo clima la destra ci sguazza. Ma è tutto così squallido, la politica dovrebbe risolvere i problemi più difficili invece li sfrutta”, conclude.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741