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Open arms: nuova lettera di Conte a Salvini, fai sbarcare i minori. Dura replica del ministro

Salvini E Conte
Matteo Salvini e Giuseppe Conte faccia a faccia

ROMA – Ormai premier e il suo vice leghista sono ai ferri corti, non si parlano e si scrivono lettere e tweet. In una nuova lettera a Matteo Salvini, Conte ribadisce che è necessario che sia autorizzato lo sbarco immediato delle persone di età inferiore agli anni 18 presenti a bordodella nave Open Arms. E conferma che dalla Commissione europea ci è stata confermata la disponibilità di una pluralità di Paesi europei (Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Romania e Spagna) a condividere gli oneri dell’ospitalità per tutte le persone di cui ci stiamo occupando, anche indipendentemente dalla loro età.

Matteo Salvini risponde alla lettera del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ribadisce che la linea del Viminale non cambia, in relazione alla situazione di Open Arms. E’ quanto si apprende da fonti del Viminale. «L’imbarcazione – si apprende da fonti del Viminale – con bandiera spagnola di una ong spagnola ha preferito restare in mezzo al Mediterraneo per 16 giorni anziché dirigersi direttamente verso la Spagna. Una scelta politica a danno dell’Italia e sulla pelle degli immigrati, come già successo in passato. Eppure, il presidente del Consiglio ha scritto un’altra missiva a Salvini per chiedere di far scendere a terra i minori, che fino a certa identificazione sono da considerare presunti. Il via libera allo sbarco di queste persone è esclusiva responsabilità del presidente Conte, che sollecitava un intervento quando la nave si trovava ancora in acque internazionali. Mentre Madrid non muoveva un muscolo, a Roma si moltiplicavano le pressioni. L’indirizzo politico di Salvini, supportato giuridicamente, è diverso da quello del presidente del Consiglio – sottolineano le fonti del Viminale – Già lunedì il ministro auspica novità a proposito del ricorso sulla decisione del Tar del Lazio, ed è certo che la linea della fermezza e della difesa dei confini e della dignità dell’Italia è condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini di questo paese». Il ministro così conclude: «Ti rappresento il rammarico e la preoccupazione che tale tua determinazione possa provocare una irreversibile e onerosa presa in carico, per il nostro Paese, dell’assistenza di soggetti, che successivamente potrebbe rivelarsi non dovuta».


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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