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Batterio killer in Toscana: minaccia seria, intervenga il ministro della salute

Sul cosiddetto batterio New Delhi, ho deciso, nella mia veste di vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera, di presentare un’interpellanza urgente al nei ministro della salute, Roberto Speranza. Perchè lo scorso mese di giugno l’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso una valutazione del rischio di diffusione in Toscana di batteri Gram-negativi, appartenenti soprattutto alla famiglia degli Enterobatteri e alla specie Klebsiellapneumoniae, che risultano resistenti ai carbapenemi (es. imipenem e meropenem), farmaci fondamentali per la cura delle infezioni gravi causate da batterimulti-resistenti. Nella regione il batterio è stato rintracciato in 546 portatori sani, 64 sono i pazienti risultati positivi ai controlli con sepsi in corso e di questi 17 sarebbero deceduti a causa del batterio killer; e che delle 64 infezioni, la metà è localizzata nel nosocomio di Cisanello a Pisa.

La minaccia di contaminazione e quindi di epidemia, si potrebbe ridurre, non solo attraverso un uso di farmaci appropriati in pazienti positivi, ma soprattutto attraverso una operazione di precauzione e prevenzione, attraverso idonei indumenti di protezione e quindi la sorveglianza microbiologica rappresenta il primo filtro di contenimento delle infezioni. La trasmissione e diffusione del super batterio, infatti, può avvenire anche tramite contatto diretto o indiretto con il paziente o l’ambiente, materiali e dispositivi medici contaminati. Il ministro della Salute chiarisca celermente quale sia lo stato di diffusione del batterio e quali misure intende mettere in atto per contenere il rischio infettivo a partire della Toscana.

di seguito il testo integrale dell’interrogazione

Roma, 9 settembre 2019
All’On. Ministro Roberto Speranza
Ministro della Salute

Oggetto: interrogazione sui casi di infezioni da batterio “New Delhi” nei nosocomi della Toscana

Il sottoscritto parlamentare

Visti in premessa i seguenti atti e documenti:

1) La Circolare del Ministero della Salute del 26 febbraio 2013 con oggetto Sorveglianza, e controllo delle infezioni da batteri produttori di carbapenemasi (CPE), dove viene segnalata la presenza e diffusione nel nostro Paese di batteri Gram-negativi,appartenenti soprattutto alla famiglia degli Enterobatteri e alla specie Klebsiellapneumoniae, che risultano resistenti ai carbapenemi (es. imipenem e meropenem), farmaci fondamentali per la cura delle infezioni gravicausate da batterimulti-resistenti

2) la circolare diramata dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute in data 30 maggio 2019 all’indirizzo degli Assessorati alla Sanità delle Regioni a Statuto Ordinario e Speciale e delle Province Autonome di Trento e Bolzano avente oggetto Epidemia di Enterobacteriaceae resistenti ai carbapenemi produttrici di metallo-beta-lattamasi New Delhi (New Delhi metallo-beta-lactamase – NDM) nell’Area nord-occidentale della Toscana, nella quale si certifica , a partire dal novembre 2018 la presenza di una epidemia da batterio New Delhi in Toscana, ma circoscritta agli ospedali della zona nord ovest della regione;

3) il pronunciamento dell’Istituto superiore di sanità (ISS) diffuso in data 6 giugno 2019 e avente oggetto Resistenza agli antibiotici: una valutazione del rischio sui casi in Toscana in cui tra le altre cose si legge: «NDM ha un alto rischio di diffusione tra le strutture sanitarie europee e la presenza di un focolaio in una zona altamente turistica come la Toscana porta a un elevato rischio di trasmissione transfrontaliera. Infine, vista l’endemia di Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi in corso in Italia, il rischio di diffusione di NDM-producing CRE viene considerato alto (e moderato per gli altri Paesi dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo)»;

4) il Decreto dirigenziale della Regione Toscana n.12772 del 26-07-2019 Indicazioni regionali per il contrasto alla diffusione di Enterobacterales produttori di metallo-beta lattamasi di tipo New-Delhi”, con la quale la Regione Toscana ha costituito un nucleo di esperti con competenze multidisciplinari per produrre un documento di indirizzo allo scopo di contrastare la diffusione del patogeno a livello regionale

Considerato che:
Nel corso del 2018 a livello regionale si è rilevata una riduzione del 18% dei batteri produttori di carbapenemasi rispetto all’anno precedente (dato migliore della media italiana) ma a fronte di questo dato favorevole, negli ultimi mesi dell’anno passato e nei primi mesi del 2019, in un’area geografica definita del territorio regionale (Area Vasta Nord Ovest) si è registrato un aumento di positività oltre l’atteso di batteri dell’ordine Enterobacterales produttori di metallo-beta lattamasi di tipo New Delhi (CPE-NDM) che li rende resistenti a gran parte degli antibiotici disponibili;

La Regione Toscana ha diffuso i dati disponibili sulla epidemia, e che saranno forniti due aggiornamenti alla settimana per rendere pubblici gli esiti dei controlli sui pazienti, e che ad oggi la situazione è la seguente, ovvero il batterio è stato rintracciato in 546 portatori sani, 64 sono i pazienti risultati positivi ai controlli con sepsi in corso e di questi 17 sarebbero deceduti a causa del batterio killer; e che delle 64 infezioni, la metà è localizzata nel nosocomio di Cisanello a Pisa;

Valutato che la trasmissione e diffusione del super batterio può avvenire tramite contatto diretto o indiretto con il paziente o l’ambiente, materiali e dispositivi medici contaminati. Rischio di trasmissione attraverso le mani degli operatori sanitari, e che il rischio di maggiore trasmissione si ha in presenza di diarrea, incontinenza, procedure mediche invasive e ferite;

E che i pazienti colonizzati da enterobatteri produttori di carbapenemasi che vengono dimessi dall’ospedale e trasferiti in strutture di cure intermedie, riabilitative o sociosanitarie possono diffondere l’infezione in questi ambienti, nella maggior parte dei casi inadeguati ad isolare pazienti infetti; ma che l’allarme diffusione si estende anche ai familiari e a i caregivers dei malati;

Considerato che la minaccia di contaminazione e quindi di epidemia, si potrebbe ridurre, non solo attraverso un uso di farmaci appropriati in pazienti positivi, ma soprattutto attraverso una operazione di precauzione e prevenzione attraverso idonei indumenti di protezione e che quindi la sorveglianza microbiologica rappresenta il primo filtro di contenimento delle infezioni;

Interroga per conoscere

Quale sia la situazione e la diffusione dell’infezione da batterio NDM in Italia, ed in particolare del focolaio toscano;

Cosa intende fare il Ministero per sorvegliare e contenere il rischio infettivo a partire della Toscana.

Stefano Mugnai


Stefano Mugnai

Vice presidente vicario gruppo Coraggio Italia alla Camera

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