Skip to main content

Mef smentisce cifre maggior onere pensionistico, sarà inferiore ai 20 miliardi

ROMA – Il ministero dell’Economia, in merito alle notizie di stampa relative a un maggior onere pensionistico di 63 miliardi di euro derivante dall’introduzione della misura ‘quota 100’, sottolinea «che questo dato non trova alcun riscontro nelle stime della Ragioneria Generale dello Stato. In particolare, il valore ampiamente sovrastimato di 63 miliardi di euro risulta essere il frutto di un’elaborazione giornalistica non corretta dal punto di vista logico, operata a partire dai dati contenuti del rapporto sulle ‘Tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico e socio sanitario’, in quanto si limita a distribuire in maniera uniforme sull’intero periodo considerato dal Rapporto (2019-2036) il valore medio della variazione del rapporto della spesa/pil (0,2%) stimato rispetto allo scenario base». Lo precisa in una nota il Mef sottolineando che il valore della maggiore spesa complessiva derivante dalle misure in questione sarà sensibilmente inferiore ai 20 miliardi di euro. Si tratta pertanto «di una quantificazione non imputabile al ministero dell’Economia e delle Finanze né certificata in alcun modo dai dati forniti dalla Ragioneria Generale dello Stato. Si evidenzia inoltre che le valutazioni contenute nel rapporto in oggetto si basano sui dati del quadro macroeconomico e di finanza pubblica tendenziale contenuti nel Def 2019 e non tengono conto, invece, delle indicazioni di monitoraggio sui suddetti provvedimenti di anticipo pensionistico che evidenziano una minor adesione rispetto a quella scontata nella Relazione Tecnica di accompagnamento alla legge».

Nel periodo considerato, rileva ancora il Mef, «il valore della maggiore spesa complessiva derivante dalle misure in questione, alla
luce delle quantificazioni iniziali effettuate nella predisposizione del suddetto decreto legge, avrebbe potuto al massimo raggiungere i 20
miliardi di euro. Tenendo conto dei dati più aggiornati del monitoraggio sulla misura in questione, i costi complessivi saranno
invece sensibilmente inferiori a tale cifra».

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741