Leopolda numero 10: Renzi lancia il simbolo di Italia Viva. Nervosismo nel Pd
FIRENZE – Torna alla Leopolda, da questo venerdì 18 ottobre fino a domenica 20, Matteo Renzi: per lanciare il suo partito, Italia Viva, e in particolare per presentare il simbolo, che verrà mostrato per la prima volta dopo un lungo dibattito fra iscritti e simpatizzanti. Si tratta di un simbolo che, secondo gli esperti di sondaggi, se si andasse a votare oggi non arriverebbe al 5%. Però Renzi è sicuo che crescerà subito: in un botto! Intanto c’è molta curiosità per vedere chi si presenterà all’ingresso della vecchia stazione voluta dai Lorena, quasi davanti all’antica Porta a Prato. Nel Pd c’è nervosismo, perchè i maggiorenti del partito, Zingaretti in testa, non vorrebbero che loro iscritti facesseo ancora ala a Matteo Renzi. E allora, sui social, si rincorrono frasi e pensieri. Il capogruppo al Senato di Italia Viva, Davide Faraone, a Start, su Sky TG 24, ha detto: «Sto vedendo un po’ di terrorismo in giro. Credo che stiano mettendoci attorno un po’ di filo spinato per evitare che arrivino dirigenti del PD alla Leopolda. Noi siamo assolutamente tranquilli, chi verrà sarà ospite ben voluto. Ci stiamo preoccupando principalmente di fare un evento per il Paese, mentre troppo spesso il Pd si occupa di noi ed è questa la differenza che c’è fra la nostra forza politica e la forza politica che abbiamo lasciato».
Teresa Bellanova, ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali, in un’intervista a Notizie.it, ha rivelato: «Questo è un Paese a molte velocità. Di grandi eccellenze, con una robustissima dorsale manifatturiera, un made in Italy forte, un agroalimentare straordinario ma anche con tante fragilità sociali ed economiche cui già il governo Renzi avevacominciato a dare risposte di grande qualità sui terreni più propri e concreti. L’esperienza riformista di quegli anni è un bene prezioso, di cui essere orgogliosi». Bellanova, che si è schierata con Renzi in Italia Viva, è definita la pasionaria della Leopolda, dove i suoi interventi hanno sempre entusiasmato il pubblico. «La Leopolda – spiega ancora il ministro – è un luogo altrettanto vivo dove si discute, si raccolgono idee ed esperienze, si accolgono proposte e idee per il Paese, si restituisce una pratica della politica e della relazione aperta e inclusiva. Accade da dieci anni, e non è poco. Direi che è il suo enorme valore aggiunto enorme». La ministra Bellanova spiega nell’intervista anche che «macchine del fango e fake news» non le interessano. «Non mi sento vittima di alcuna macchina del fango e considero le questioni legate all’agricoltura troppo serie perché possano essere liquidate con
qualche battuta poco opportuna via social. A ognuno la sua misura. L’agricoltura ha bisogno di meccanismi chiari e trasparenti, finalizzati all’incrocio domanda e offerta di lavoro – spiega ancora Bellanova – Piattaforme dove alle imprese è sufficiente un clic per incrociare in modo legale la manodopera necessaria, e chi ha qualche dimestichezza con il settore e le sue esigenze sa bene come si possa avere bisogno di manodopera dall’oggi al domani, perché altrimenti i prodotti rischiano di marcire a terra. O lavoriamo in questa direzione, oppure ci sarà sempre qualcuno che si insinuerà nel meccanismo, e certo non per fare un favore ai lavoratori e alle imprese sane che operano nella legalità. Il punto è questo, e mi sembra abbastanza semplice. Il resto è propaganda di infimo conio che rispedisco al mittente. Non mi interessa».