Skip to main content

Centrodestra a Roma, Berlusconi scalda la piazza: «Le sinistre sono 5: anche parte della magistratura»

ROMA – Fischi per Gad Lerner, appena comparso in piazza San Giovanni in veste di cronista. Applausi a scena aperta per Silvio Berlusconi che, nonostante qualche dubbio della vigilia, non ha voluto lasciar soli Matteo Salvini e Giorgia Meloi. Nel senso che si èimmerso con loro nel bagno di folla. Anche scaldando la piazza: «Oggi ripartiamo insieme da questa bellissima piazza, la piazza che nel 2006 mandò l’avviso di sfratto al governo delle tasse, al governo di Prodi. Da qui mandiamo l’avviso di sfratto al governo non scelto dagli italiani: statene certi, presto saremo ancora noi a governare l’Italia. Forza Lega, Forza Fratelli d’Italia, Forza Italia». E La piazza si scalda per Silvio Berlusconi. Più volte scatta il coro: «Silvio-Silvio».

BERLUSCONI – Ancora Berlusconi: «Siamo qui per mandare a casa questo governo che ha gia’ mostrato di essere pericoloso. E’ il governo delle 5 sinistre, la quinta sinistra è quella giudiziaria, quella parte di magistratura che non ha mai smesso di perseguitare gli avversari politici. Per vincere siamo tutti indispensabili, siamo i continuatori della tradizione liberale, cristiana e garantista. Noi tutti che siamo qui crediamo nella democrazia e nel diritto alla libertà. Noi uniti siamo la maggioranza vera e naturale degli Italiani, solo uniti possiamo cambiare l’Italia».

SALVINI – C’è unità nel centrodestra? Matteo Salvini ha lanciato l’intervento di Berlusconi con queste parole: «Questa piazza ci impone di lavorare insieme. Per il bene del paese. Per questo invito sul palco il mio amico Berlusconi che inventò e fondò il centrodestra». Poco prima, il leader leghista aveva affermato: «Simbolo qua, simbolo là, giornali hanno ricamato, stanno provando a polemizzare perché non possono nascondere questa marea umana, questa splendida piazza con mille bandiere e mille comuni. Questa piazza è incredibile, questa non è la piazza di Matteo, Giorgia, Silvio, questa è la piazza di tutti, qui c’è l’Italia vera, vedervi qui è una cosa emozionante. Sarà un pomeriggio non di rabbia, di estremismo e violenza, qui c’è l’Italia che lavora, che sogna, che spera». Quindi Salvini parla di personaggi femminili: «C’è qualcuno che ritiene eroina Carola, io preferisco ascoltare le parole di Oriana Fallaci». Così aveva iniziato il suo intervento, lanciando un video con le parole della scrittrice fiorentina, che attacca a difesa della «patria italiana, che io non regalo».

MELONI – Quindi è stata la volta di Giorgia Meloni: «La democrazia funziona così ora: o voti sinistra o non voti. E si definiscono democratici, abbiate almeno la dignità di cambiare nome. Eppoi guardate: adesso piazza San Giovanni la riempiamo solo noi, ora ci sono le bandiere tricolore dove c’erano le bandiere rosse. Mettetevi in testa, comunisti, che siete stati sconfitti».



Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741