Migranti e navi Ong: Commissione Ue è pronta a intervenire, ma ancora non ci sono accordi
BRUXELLES – La Commissione Europea «segue con attenzione gli avvenimenti nel Mediterraneo Centrale: ci sono stati tre casi di ricerca e soccorso, che coinvolgono la Ocean Viking, la Alan Kurdi e la nave dell’Ong Open Arms. In questa fase non siamo attivamente coinvolti in questi incidenti, ma come sempre siamo pronti a fornire aiuto, se ci dovesse essere richiesto. Restiamo in contatto con gli Stati membri». Lo ha detto la vice portavoce capo della Commissione Natasha Bertaud, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Per quanto riguarda le procedure sul ricollocamento dopo lo sbarco dei migranti salvati in mare, ha continuato la portavoce, «sono ancora in discussione con gli Stati a livello tecnico, dopo l’ultimo Consiglio Affari Interni e dopo l’incontro a livello tecnico dell’11 ottobre scorso».
Le discussioni, afferma ancora la Bertaud, «continueranno nelle prossime settimane: come il commissario Dimitris Avramopoulos ha anche sottolineato, a Malta quando c’erano 4 Stati membri che discutevano, nell’incontro a livello tecnico c’erano 13 Stati membri che dimostrano un grado incoraggiante di volontà di impegnarsi in queste discussioni».
Molte chiacchiere, ma intanto i presunti profughi, veri clandestini, per ora vengono portati tutti in Italia dalle Ong, che dettano la loro legge, e da noi restano.